11 Dicembre 2024, 11:58
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Su 12 campioni raccolti 10 sono risultati positivi alla malaria: è il risultato dei primi test condotti sui casi di malattia non identificata nella Repubblica democratica del Congo. Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus ha precisato che è possibile che sia coinvolta più di una malattia.
I casi di malattia del Congo, di cui ancora non si conosce l’esatta causa, sono stati 416 con 31 decessi da inizio ottobre. Il focolaio è nella zona di Panzi, nella provincia di Kwango, un’area in cui come sottolinea Ghebreyesus sono “molto alti i livelli di denutrizione e bassa la copertura vaccinale”.
“Meno di due settimane fa – ha detto Ghebreyesus – l’Oms è stata informata di una malattia non diagnosticata nella Repubblica Democratica del Congo che ha causato 416 casi segnalati e 31 decessi”.
Proprio per questo l’Oms e il governo locale hanno inviato a Panzi un team di esperti, ma la distanza e la difficoltà delle comunicazioni ha reso difficile arrivare alla zona.
“L’area interessata è remota – ha detto il direttore dell’Oms Ghebreyesus – le telecomunicazioni sono gravemente limitate e l’accesso è stato reso più difficile dalla stagione delle piogge. La squadra nazionale di risposta ha impiegato diversi giorni per raggiungere Panzi”.
Dopo la scoperta che l’80 per cento dei test raccolti è positivo alla malaria Ghebreyesus ha precisato: “Ulteriori campioni saranno raccolti e analizzati per determinare la causa o le cause esatte della malattia del Congo”.
Come si legge sul sito dell’Istituto superiore di Sanità, la malattia del Congo presenta “sintomi di febbre, mal di testa, tosse, rinorrea (naso che cola) e dolori muscolari. Dai dati riportati dall’OMS, tutti i casi gravi sono stati registrati in persone con grave malnutrizione”.
La maggior parte dei casi si è verificata in bambini, in particolare sotto i cinque anni di età. I sintomi principali associati ai decessi consistono in: febbre, difficoltà respiratorie, anemia, e segni di malnutrizione acuta.
“Secondo l’ultimo bollettino dell’Oms – si legge ancora sul sito dell’Iss – il rischio di diffusione è alto per le comunità colpite. A livello nazionale il rischio è invece considerato moderato per la natura del focolaio che attualmente è localizzato alla zona colpita”.
“C’è tuttavia – si legge ancora – il potenziale per una diffusione alle zone limitrofe. A livello regionale (si intende regione africana per OMS), europeo e globale il rischio al momento è basso”.
L’Istituto superiore di Sanità riferisce anche del caso di una persona italiana ricoverata con i sintomi della malattia del Congo a Lucca, dopo essere tornata da un viaggio nella zona interessata. Il paziente italiano è stato dimesso, perché guarito.
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11 Dicembre 2024, 11:58