L’allarme del comandante| “Non abbiamo soldi”

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26 Gennaio 2010, 17:23

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“Nessuno contesta l’errore che è stato fatto, anche a causa del maltempo sconfinando nelle acque maltesi, chiediamo però un po’ di clemenza. Fissare l’ammenda a 35 mila euro per il rilascio del nostro peschereccio e confiscare il prodotto a bordo del valore di circa 20 mila euro significa mandarci in rovina”. Lo afferma l’armatore Antonino Siragusa, proprietario del peschereccio mazarese “Mamma Maria” sequestrato ieri dalle autorità maltesi che oggi hanno condannato il comandante, Francesco Giacalone, al pagamento di un’ammenda di 35 mila euro.

“Non ho le somme necessarie a fronteggiare la richiesta avanzata – prosegue Siragusa – mi appello perciò a tutte le istituzioni affinché intervengano attraverso i canali diplomatici, permettendo il rilascio del peschereccio e il ritorno a casa di sei padri di famiglia che per ora sono a bordo e stanno bene. Spero tanto che qualcuno raccolga il mio appello e mi aiuti perché da solo non potrò farcela a superare questo difficilissimo momento”.

Nicola Lisma, assessore provinciale di Trapani con delega alla Pesca, nella tarda mattina ha avuto un colloquio telefonico con il direttore generale della Pesca della Repubblica di Malta, Andreina Fenech Farruggia. “Per il rilascio del peschereccio mazarese ‘Mamma Maria’ le autorità maltesi hanno fissato un’ammenda di 35 mila euro. E’ stata fissata questa cifra – aggiunge Lisma – in quanto il comandante del peschereccio ha ammesso le proprie responsabilità. Il rilascio avverrà dopo il pagamento della somma”.

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Il comandante del motopesca della flotta di Mazara del Vallo “Mamma Maria”, Francesco Giacalone, è stato infatti processato e condannato dal tribunale di Malta per avere pescato in acque di “competenza esclusiva” maltese. Giacalone, assistito dall’ambasciatore italiano a La Valletta Paolo Andrea Trabalza, ha ammesso di essere stato intercettato ieri a circa 18 miglia a Sud Ovest dell’isola Stato, sostenendo tuttavia di non essere a conoscenza della norma delle autorità maltesi che hanno esteso fino a 25 miglia il limite imposto per la pesca alle marinerie straniere. Il comandante del motopesca e i sei uomini d’equipaggio potranno lasciare il porto de La Valletta solo dopo il pagamento dei 35 mila euro da parte dell’armatore, Antonio Siragusa. Nel luglio scorso un altro peschereccio siciliano, il “Maria Salvatrice”, della flotta di Portopalo di Capo Passero, era stato sequestrato e rilasciato solo dopo il pagamento di una multa di importo analogo.

(foto di repertorio)

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26 Gennaio 2010, 17:23

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