10 Aprile 2023, 05:01
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CATANIA. “Ho smesso di usare il telefonino che avevo in quel periodo. Ho attivato una nuova scheda con un nuovo numero in un altro telefono, anche se l’altro ce l’ho sempre, ma lo lascio a casa. Non esco in macchina da sola la sera e vivo sempre uno stato d’ansia e una forte preoccupazione. Chi mi assicura che l’abbia smessa davvero?”. È uno dei passaggi della testimonianza di una giovane della provincia di Catania, che ha denunciato il suo ex per presunti maltrattamenti psicologici.
Una situazione che sarebbe in qualche modo continuata dopo la fine della loro storia, tanto da costringerla a chiedere e ottenere, per lui, l’ammonimento del Questore di Catania. La testimonianza è arrivata di fronte alla seconda sezione penale del Tribunale catanese, presieduto dalla giudice Enza De Pasquale. La giovane, che si è costituita parte civile, è assistita dall’avvocato Alessandro Palermo. E la sua testimonianza proseguirà nei prossimi mesi nei quali è in programma il controesame.
Ha risposto al pubblico ministero e ha raccontato di aver chiesto lei l’ammonimento, di vivere con uno stato di preoccupazione per le minacce e gli insulti che avrebbe ricevuto, oltre che per il fatto che l’uomo, in passato, sarebbe spesso andato sotto casa sua. Ha riferito di aver dovuto modificare anche le proprie abitudini, per paura di incontrare l’ex e di rivivere spiacevoli situazioni. La loro relazione, secondo quanto è emerso, era finita ma lei era rimasta incinta.
L’uomo avrebbe cercato di costringerla a fargli vedere la bambina, cosa a cui si sarebbe opposta, finendo per vivere una costante preoccupazione che l’ha costretta a chiamare i carabinieri e poi a presentare una denuncia. La donna ha denunciato anche il mancato pagamento, in alcuni periodi, del mantenimento della bimba. L’esame del pm è durato all’incirca tre quarti d’ora.
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10 Aprile 2023, 05:01