22 Gennaio 2014, 14:42
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PALERMO– Manca ormai solo quale giorno, e finalmente si sapranno ufficialmente i nomi dei 17 manager della sanità. Qualche indiscrezione sull’ultima scrematura dei nomi papabili è già trapelata, ma “c’è ancora qualche indesiderabile”, ha detto il presidente della Regione Rosario Crocetta, che ha partecipato ad una conferenza stampa all’ospedale Villa Sofia dove, presente, c’era anche il commissario straordinario Giacomo Sampieri: uno dei probabili futuri manager. “Non mi aspettavo che i nomi uscissero così in fretta – ha commentato il governatore – , ma quando si comincia a lavorare non passa qualche ora che ci si fa un’idea. C’è ancora qualcosa da limare, qualcosa da verificare, per esempio sui risultati ottenuti. Stavolta faremo riferimento a professionalità e innovazione. Non voglio dare un giudizio negativo su tutti i manager nominati in passato, certo – ha continuato Crocetta – , ma quel sistema non funzionava. Soprattutto perché rispondeva a logiche di lottizzazione, uno dei più grossi problemi che la sanità pubblica ha avuto in questi anni”.
Nemmeno l’assessore alla Salute Lucia Borsellino è riuscita a nascondere un certo entusiasmo: “Ci siamo quasi – ha detto a margine della conferenza stampa – , mancano ormai pochissimi giorni. Potremmo avere i nomi già la settimana prossima. Le figure trapelate – ha confermato anche lei – sono dei profili apprezzabili e che rispondono alle caratteristiche annunciate dalla presidenza sul profilo morale oltre che sulle competenze professionali e l’esperienza maturata in ambito prevalentemente sanitario. Uno dei principi cardine che muoverà le scelte sarà quello di osare e innovare le squadre che gestiranno il management aziendale nella consapevolezza che siamo in una fase storica e di rinnovamento”.
Nessuna paura, poi, per ‘l’esame’ della Prima commissione dell’Assemblea regionale, che dovrà dare il proprio parere sulle nomine. “Non siamo preoccupati per eventuali contenziosi – ha detto la Borsellino – perché nella storia delle nomine di figure come queste, il principio alla base di tutto è stato sempre quello della ‘fiducia’. Perciò non si potrà certo parlare di esclusi”. Il governatore ha abbandonato la conferenza stampa in anticipo. “Devo scappare, altrimenti mi bloccano la riforma delle province”. Perché il vero ‘nodo’ da sciogliere in commissione Affari istituzionali all’Ars, più che le nomine dei manager, è proprio quello sulla legge che dovrebbe istituire i liberi consorzi in Sicilia. Ma c’è in atto uno scontro sul numero dei consorzi: la maggioranza della commissione vuole limitarli a nove, il governo vuole porre una limitazione solo in base al numero degli abitanti dei vari comuni.
“Sì, è vero – ha replicato Crocetta – potrebbero sorgere più consorzi delle attuali province, ma cosa cambia? Non devono certo gestire spesa, semmai fare programmazione. Il senso della legge non è quello di restringere il numero o copiare le province, ma creare un modello di coesione territoriale dove i comuni che hanno gli stessi interessi si mettono insieme. Fissiamo un numero congruo di abitanti e facciamo la riforma”. Un obiettivo che potrebbe risultare difficile da raggiungere – quello di trovare un’intesa – visto il clima che si è creato tra la maggioranza e il governo. Ma il presidente della Regione è “in pace” con sé stesso. “Con me si può discutere – ha detto – ma non posso più essere prevaricato. Mi facciano fare il presidente e poi parliamo. Anche sulle cose che non vanno si discute con serenità. Basta con gli aut aut”.
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22 Gennaio 2014, 14:42