Manager sanità, vuoto a Catania |Bentivegna: “Fare in fretta”

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05 Luglio 2014, 11:07

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CATANIA – “A sette mesi dalla bocciatura dell’ultima bozza sulla rimodulazione della nuova rete ospedaliera rimandata al mittente dalla VI Commissione all’Ars per gli eccessivi tagli ai posti letto e la mancata trasformazione dei presidi soppressi in ospedali di lunga degenza, e dopo due riunioni “saltate” senza preavviso, finalmente l’Assessorato alla Salute ha riprogrammato tre incontri con le parti sociali, per lunedì 7 luglio, 8 e 9 luglio”. Ad annunciarlo è Stanislao Bentivegna, il neo segretario regionale del sindacato Cimo Asmd, Coordinamento Italiano Medici Ospedalieri.

“Un incontro che aspettiamo da mesi– dichiara il segretario regionale Cimo Asmd – la Regione ora accolga le nostre proposte per superare la fase di stallo in cui la rete sanitaria regionale si trova da un anno ormai. Ci sembra piuttosto la tela di Penelope che di giorno viene rammendata e di notte scucita”. “Dal 2009 ad oggi, dall’entrata cioè della riforma sanitaria – prosegue Bentivegna –assistiamo solo a tagli indiscriminati ai posti letto, all’accorpamento di unità operative e alla soppressione di alcuni storici presidi a discapito della salute dei cittadini”. “Una rimodulazione seria e davvero efficiente non può essere fatta indebolendo la garanzia alla cura –spiega Stanislao Bentivegna –è quindi impensabile tagliare, sia in termini di posti letto che di unità operative, sui pronto soccorso e sui punti nascita, al contrario solo rafforzando i livelli di assistenza si eliminano gli sprechi, in quanto la carenza del personale medico favorisce gli errori e induce a ricorrere sempre più frequentemente alla cd medicina difensiva (più esami diagnostici, per esempio) anche quando non necessari”.

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“E poi bisogna attivare i Presidi Territoriali Assistenza (PTA): i posti di riabilitazione e di lungodegenza, gli hospice, i centri di cure palliative (terapie del dolore), che permetterebbero agli ospedali di trattare meglio i pazienti acuti e quelli con patologie più complesse; impedire l’eccessiva chiusura dei posti letto per acuti e proporre la riqualificazione di tali posti in lungodegenza e riabilitazione; stabilizzare la dirigenza medica precaria storica, con concorsi per le aree carenti; riorganizzare le aziende sanitarie con separazione tra i policlinici e le aziende ospedaliere; mettere in sicurezza i presidi ospedalieri di non recente costruzione”.

“Quanto alla nomina dei nuovi manager – aggiunge il segretario CIMO Stanislao Bentivegna – apprendiamo con favore l’avvenuta firma della delibera, dopo due anni di commissariamento straordinario, ma ci preoccupa l’anomala vacatio che si è venuta a creare a Catania dove in tutte e quattro le aziende sanitarie (Cannizzaro, Policlinico-Vittorio Emanuele, ARNAS Garibaldi e Asl 3) non si è ancora insediato alcun vertice, per motivi naturalmente diversi. I direttori Pellicanò e Cantaro, infatti, designati rispettivamente Cannizzaro e Policlinico, sarebbero stati “stoppati” dalla recente emanazione del decreto sulla PA, mentre Santonocito, designato all’azienda Garibaldi è ancora in attesa di trasferimento, e all’Asl, per concludere, non è stato ancora neppure indicato un nome. Chiediamo al Governatore di fare in fretta, perché Catania non può permettersi questo vuoto per le tante e complesse questioni “calde” ancora aperte, non ultima l’accorpamento e la improbabile convivenza tra universitari (pochi) e ospedalieri (tanti) al Policlinico-Vittorio Emanuele”.

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05 Luglio 2014, 11:07

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