04 Giugno 2012, 14:56
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Più di venti salme a deposito e resti di bare chiusi in grandi sacchi, in lungo e largo per tutto il cimitero. E’ questa la condizione in cui si trova il camposanto di Monreale, in provincia di Palermo, dove ai dipendenti mancano anche i mezzi necessari allo svolgimento della normale attività.
“Chi lavora al cimitero – dice il consigliere comunale Pd Massimiliano Lo Biondo – non può utilizzare nemmeno un computer, perché non viene fornito dall’amministrazione. Risorse e investimenti carenti, che non permettono nemmeno di stilare un semplice archivio elettronico, attualmente in formato cartaceo e quindi scritto a mano. In più, chi va a fare visita ai propri cari deve obbligatoriamente assistere a uno scenario simile a quello di una discarica, viste le decine e decine di sacchi blu e bianchi che si accumulano lungo i viali di un luogo che dovrebbe essere sacro. Dentro questi, i resti di bare, alcuni anche abbandonati vicino agli alberi. Per non parlare – aggiunge Lo Biondo – delle salme ancora bloccate in deposito: in quel caso più di una ventina sono accatastate”.
Pochi soldi quindi e servizi col contagocce, come racconta Lo Biondo: “I rami degli alberi sono pericolanti. Si tratta di pini secolari – precisa – che avrebbero bisogno di una manutenzione quotidiana. Ma anche i pali della luce, ce n’è alcuni rotti e a rischio di crollo. Per questo ho proposto un’alternativa, anche meno costosa: la “seccatura”, che prevede almeno la rimozione dei rami che dovrebbero essere potati e quindi da eliminare necessariamente”.
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04 Giugno 2012, 14:56