19 Ottobre 2014, 20:19
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PALERMO – È un autunno di tasse per i palermitani, impegnati nell’affannosa rincorsa delle scadenze Tasi, Tari e Imu. Palazzo delle Aquile ha cercato di venire incontro alla popolazione con alcune esenzioni. Nel regolamento sulla tassa per i rifiuti, ad esempio, sono previsti sconti del 30% per chi raccoglie almeno 200 chili di differenziata all’anno e del 30% per chi ricicla, “direttamente o tramite soggetti autorizzati, almeno il 70% dei rifiuti speciali prodotti”. Peccato che queste riduzioni, ad oggi, siano impossibili da richiedere. Un cittadino dove dovrebbe portare la carta o il vetro accuratamente selezionati? Chi dovrebbe pesarli e con quali strumenti?
A sollevare per primo il problema è stato il consigliere comunale dell’Udc, Giulio Cusumano: “Mancano le isole ecologiche in città, come faranno i palermitani a godere della riduzione per la Tari? Mi chiedo quanti cittadini, nel 2013, abbiano chiesto e ottenuto la riduzione per l’avvio del compostaggio domestico, quanti abbiano differenziato carta, plastica o vetro per almeno 200 chilogrammi presso le isole ecologiche e, cosa ancor più grave, dove siano queste isole”. Il consigliere fa riferimento al 2013 perché anche per la Tares la giunta Orlando aveva offerto questa possibilità ma ora come allora l’esenzione risulta impraticabile.
Ad oggi, infatti, le uniche isole ecologiche esistenti sono le tredici postazioni mobili (cinque in piazzale John Lennon, due in via Corleone, poi via dell’Olimpo, foro Umberto I, piazza San Marino, piazza Santa Cristina, via Li Bassi, via dell’Airone) che la Rap apre nelle otto circoscrizioni dal lunedì al sabato dalle 7.30 alle 11.30. Non certo il massimo per una città da 650 mila abitanti. In ogni caso queste isole si limitano ad accogliere ingombranti e Raee, ossia apparecchiature elettriche ed elettroniche guaste, e non sono attrezzate per pesare i rifiuti e magari assegnare “punti” o “buoni” da convertire in sconti sulla Tari, come accade da anni in altri Comuni, anche siciliani.
“Non dico che faremo le isole ecologiche ma ne parlerò col Comune – afferma il presidente della Rap, Sergio Marino –. Il problema fondamentale è reperire le aree adeguate, in cui possibilmente le postazioni possano diventare fisse”. Ma come funzionerebbe il conferimento?. “Il personale Rap sarebbe dotato di bilance per la pesatura. Prima, però, dovrebbe verificare che il materiale sia conforme al riciclo. Se l’amministrazione mi desse il via libera, potremmo usare le postazioni mobili come base di partenza”.
A ben guardare, le attuali isole ecologiche non hanno funzionato granché: al netto dei comportamenti incivili, resta il fatto che la quinta città d’Italia offre ai turisti lo spettacolo osceno di strade stracolme di mobili, materassi, televisori, computer, frigoriferi e via elencando. Lo dicono anche i dati inseriti nella delibera di giunta che ha istituito l’Aro sulla base della riforma regionale dei rifiuti. Nel 2009 i Raee recuperati ammontavano a 906 tonnellate, nel 2013 ad appena 592. Positivo il dato sugli ingombranti (726 tonnellate lo scorso anno) ma bisogna considerare che si partiva da zero. “È vero, le isole non funzionano bene – conferma Marino –. Ribadisco che mancano aree idonee. La gente è un po’ indolente, ma è difficile immaginare che un cittadino aspetti il giorno della settimana in cui è aperta la postazione nella sua zona, carichi l’ingombrante in macchina e ce lo porti”. Per questo la prossima settimana l’azienda annuncerà una grossa novità, che Marino anticipa a Live Sicilia: “Da novembre partiamo col porta a porta per gli ingombranti. È una cosa diversa da Palermo Differenzia, è un progetto della Rap. Basterà chiamare un numero verde e l’azienda ritirerà a domicilio fino a tre pezzi. Le isole ecologiche in ogni caso le manterremo”. Nell’attesa che diventino idonee anche per la differenziata. Altrimenti, se piazza Pretoria non dovesse fare in tempo per la scadenza della Tari al 31 gennaio, le esenzioni resteranno lettera morta, almeno fino al prossimo anno.
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19 Ottobre 2014, 20:19