14 Aprile 2021, 12:44
2 min di lettura
CATANIA – Lavoratori precari non stabilizzati. Con danno degli stessi ma anche delle casse comunali. Accade al Comune di Giarre.
Lo scorso 7 aprile è stata emessa dal Tribunale di Catania Sez. Lavoro, la sentenza n. 1690/2021 che coinvolge i lavoratori precari del Comune ionico e di altri Comuni. La causa era relativa alla stabilizzazione dei dipendenti e veniva richiesto il risarcimento del danno “per abusiva reiterazione di contratti a tempo determinato (stante il superamento del limite di 36 mesi) ed infine la condanna alle spese dei Comuni resistenti”.
A ricostruire la situazione è Leo Patanè, che ha seguito la questione in prima persona, anche perché legale incaricato di altro Comune coinvolto in procedimento identico. “Purtroppo – afferma -, mentre gli altri Comuni coinvolti nel giudizio hanno proceduto in corso di causa alla stabilizzazione, l’Amministrazione comunale di Giarre non solo non ha stabilizzato i ricorrenti, ma non si è neanche costituita in giudizio rimanendo contumace”.
“Mi rattrista – continua il legale – vedere come negli altri Comuni si è finalmente posto fine al precariato procedendo alle stabilizzazioni, mentre Giarre è rimasto l’unico a non stabilizzare i lavoratori precari. Si tratta di lavoratori che ormai prestano servizio da decenni presso il Comune, svolgendo tra l’altro servizi indispensabili per l’Ente soprattutto in un periodo in cui ci troviamo in evidente carenza di organico”.
Quanto accaduto costerebbe migliaia di euro al Comune. “Va aggiunto che, a causa della mancata stabilizzazione e della mancata costituzione in giudizio, il Comune di Giarre è stato condannato a risarcire a ciascuno dei 13 lavoratori precari ricorrenti il “danno comunitario” – prosegue Patanè – nella forfettizzata misura di 12 mensilità per alcuni e 8,5 mensilità per altri. Inoltre il Comune è stato condannato alle spese legali quantificate in circa € 1.000, oltre accessori ed interessi per ciascuno dei 13 ricorrenti. Si tratta di somme consistenti che molto probabilmente andranno a formare dei debiti fuori bilancio” – sostiene ancora.
Un esborso economico che secondo il legale, “poteva evitarsi mediante la procedura di stabilizzazione portata avanti con successo in altri Comuni limitrofi. Infatti, con la citata sentenza, il Tribunale lavoro nei confronti di altri Comuni coinvolti ha considerato l’intervenuta stabilizzazione già di per sé una misura equivalente al risarcimento del danno e quindi ha negato ulteriori risarcimenti, compensando le spese del giudizio”.
“La sentenza – conclude Patanè – crea inoltre anche un precedente nei confronti degli altri lavoratori precari del Comune di Giarre che non avevano intentato alcun ricorso e che a seguito dell’esito favorevole di questo giudizio potranno agire anche loro agire per avere riconosciuti gli stessi diritti”.
Pubblicato il
14 Aprile 2021, 12:44