Mango, papaya e marijuana | “Tutto ok, lasciatemi lavorare”

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22 Ottobre 2018, 06:14

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PALERMO – Lui è un imprenditore onesto, non fa affari illeciti con la droga e non ha alcuna intenzione di passare per quello che non è. Il provvedimento che lo ha colpito è stato causato da un grosso equivoco. Benedetto Palazzolo si è rivolto all’avvocato Daniele Rizzo che ha avanzato una richiesta di dissequestro.

Lo scorso 24 settembre i finanzieri durante un controllo nelle campagne di Terrasini hanno scoperto una piantagione di cannabis e sequestrato “fasci e rami di cannabis e sette cassette verdi di cannabis di varia pesatura”. Palazzolo ha mostrato la documentazione per spiegare che è titolare di un’azienda agricola. Ha regolarmente comunicato al commissariato il lavoro che stava facendo, con tanto di fatture dell’acquisto dei semi.

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Si trattava di cannabis sativa la cui coltivazione, a condizione che vengano rispettate determinate regole, è autorizzata per diversi utilizzi: dall’uso terapeutico alla produzione di carta di ottima qualità. Nel caso di Terrasini, spiega l’avvocato Rizzo, si è dimostrato che “nell’azienda agricola sono state osservate le norme relative alla coltivazione di canapa a basso concentrato di principi attivo, che la stessa è stata introdotta dalla disposizione di legge relativa alle piante agricole, che la canapa coltivata non rientra tra quelle vietate dalle tabelle ministeriali sanitarie”.

Il sequestro avrebbe provocato gravi danni, materiali e di immagine, all’imprenditore che assieme a frutta esotica (mango, papaya e avocado) vuole riprendere a coltivare la cannabis sativa. Ci sono 140 fasci di piante e altre 2800 essiccate e pronte per la lavorazione. Bisogna rispettare impegni commerciali già presi.

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22 Ottobre 2018, 06:14

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