26 Marzo 2012, 09:13
3 min di lettura
(da facebook) È apparsa sul quotidiano online LiveSicilia un’agguerrita campagna contro l’affissione abusiva che puntualmente si scatena a Palermo ad ogni campagna elettorale. In passato questa testata ha ospitato alcune mie riflessioni, dimostrando di essere aperta al confronto delle posizioni. Mi sono quindi permesso di inviare una nota sulla questione dei manifesti abusivi per sollevare alcuni limiti di questa campagna. Stranamente questa riflessione non è stata pubblicata. Da un po’ di tempo LiveSicilia non accoglie più i miei articoli. Inizialmente pensavo ad una sorta di ostracismo politico, poi ho capito che probabilmente non sono gradite certe posizioni scomode che toccano gli interessi economici del giornale.
Fortunatamente esistono i social network e posso ugualmente diffondere liberamente le idee scomode… La campagna lanciata da LiveSicilia è certamente meritoria in quanto solleva il problema che si presenta ad ogni tornata elettorale: la vandalizzazione della città a causa delle affissioni selvagge dei manifesti. Mi permetto, però, di far notare che per combattere l’abusivismo dei manifesti elettorali servono idee più che proteste “malpanciste”. Facile fare leva sui comprensibili livori generati dalla galoppante antipolitica, chiedendo ai cittadini di segnalare tutti i casi di affissione fuori dagli spazi consentiti. Puzza un po’ di banale demagogia populista. Più difficile pensare a qualche rimedio per evitare questo fenomeno negativo.
Una premessa per dimostrare che questa campagna di LiveSicilia, in fin dei conti, fa il gioco di persone come me. Personalmente appoggio un candidato al consiglio comunale che ha le risorse economiche per comprare gli esosi spazi a pagamento (compresi quelli virtuali offerti da LiveSicilia) senza dover ricorrere all’affissione selvaggia. Stessa cosa ho fatto quando sono stato candidato al consiglio provinciale qualche anno fa.
Questo è il punto nodale della questione. Nella maggior parte dei casi i candidati, sbagliando, decidono di far affiggere i propri manifesti in ogni angolo di Palermo per “pareggiare” la visibilità di altri candidati che grazie a maggiori disponibilità economiche hanno, ad esempio, potuto mettere la propria faccia nei famigerati 6X3. È la smania di chi pensa che ad ogni manifesto corrisponda un voto, amplificata dal narcisismo intrinseco di tutti i candidati.
Continuo a pesare che la politica non può essere soltanto appannaggio di chi ha i soldi per sostenere campagne elettorali sempre più costose. Chi fa politica sa quanto siano ridicoli gli appelli a certo pauperismo in campagna elettorale. In democrazia e con il voto di preferenza, senza quindi le odiate liste bloccate, le risorse impiegate sono spesso determinanti. E non bastano neanche gli appelli al senso di civiltà per mantenere la città pulita.
Una proposta semplice per fermare, o almeno arginare, il fenomeno: aumentiamo i tabelloni elettorali gratuiti, del Comune, a disposizione di tutti i candidati. A quarantacinque giorni dal voto non è stato installato neanche uno in città. Una vera vergogna. Spazi che, se ripuliti almeno una volta ogni due settimane, garantirebbero ai candidati di evitare l’affissione abusiva. E aggiungo… i tabelloni manteniamoli anche dopo la campagna elettorale. È inaccettabile che per esprimere un’idea politica attraverso un manifesto (che già ha dei costi di stampa) si debbano pagare somme da capogiro al Comune o alle ditte private. Un vero e proprio “pizzo legalizzato” sulle idee.
LiveSicilia parla di “guerra santa” contro i manifesti abusivi. Francamente toglierei ogni riferimento alla santità e parlerei di un “jihad” puramente economico. A LiveSicilia conviene che i candidati evitino le affissioni abusive per investire i propri soldi nella pubblicità online. Per avere un banner nel sito, per la durata di una settimana, il costo è a partire da 700 €. La mia proposta sugli spazi gratuiti per i candidati, attraverso i tabelloni del Comune, parte dalla considerazione che un normale giovane, probabilmente laureato, che lavora in un call center e vuole candidarsi non ha la possibilità di accedere alle faraoniche tariffe di LiveSicilia o delle aziende che vendono gli spazi a pagamento dei manifesti. Neanche tutto lo stipendio mensile gli basterebbe per avere la pubblicità di una settimana. Secondo LiveSicilia soltanto i ricchi hanno diritto ad una campagna elettorale competitiva? Molto facile fare la morale sui manifesti abusivi quando lo stesso giornale ha un rilevante ritorno economico.
Attenzione perché in gioco non c’è soltanto il decoro urbano, ma qualcosa di più importante. La trasformazione, probabilmente già avvenuta da tempo, della tanto declamata democrazia in plutocrazia.
Pubblicato il
26 Marzo 2012, 09:13