Manovra, slittano gli stipendi | Appello di Crocetta ai partiti

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28 Aprile 2014, 16:29

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PALERMO – La Finanziaria-bis è in alto mare. E l’approdo a Sala d’Ercole, atteso per questa settimana, slitterà ancora. Alla prossima. Intanto il neo assessore Roberto Agnello volerà a Roma, già domani, al ministero dell’Economia. Bisognerà capire quali margini di manovra abbia oggi il governo, alla luce anche del decreto Renzi che costringerà la Sicilia a ulteriori sacrifici. Tagli per 89 milioni di euro. Su un bilancio già martoriato. Su una Finanziaria già durissima. Che verrà approvata, nel migliore dei casi, a maggio inoltrato. E intanto sfumano per circa 25 mila siciliani gli stipendi di aprile. Si dovrà attendere, almeno, la terza settimana di maggio.

E oggi in commissione Bilancio all’Ars l’assessore Agnello non ha nascosto ai deputati le difficoltà del momento. E ha indicato qualche soluzione alternativa a nuovi tagli. I conti sono già allo stremo. La nuova Finanziaria, soprattutto per il “finanziamento delle leggi di spesa” dovrà fare ricorso a 200 milioni in meno rispetto alla prima manovra, quella impugnata dal Commissario dello Stato. È quasi impossibile pensare a nuovi sacrifici. E allora, che si fa?

“Purtroppo – ammette il presidente della commissione bilancio Nino Dina – rimangono le criticità che erano già state individuate dall’ex assessore Bianchi: questa manovra è da considerare un ‘primo passo’, non escludo che entro l’anno si debba intervenire di nuovo”. Dina sceglie la via della diplomazia, in questo caso. Parlando di “primo passo” riguardo al testo attualmente in commissione. La sensazione, però, è che quella manovra – alla luce appunto dei nuovi tagli imposti dal governo Renzi – sia già “carta straccia”. E Dina cita alcuni dei principali nodi da affrontare: “Innanzitutto l’impossibilità di verificare la congruità dell’utilizzo di 300 dei 500 milioni che il Commissario dello Stato ha bloccato con l’ultima impugnativa. C’è poi da intervenire per la copertura del taglio di 89 milioni nei confronti della Sicilia recentemente deciso del governo nazionale, e non si ha notizia della parifica del rendiconto 2013 da parte della Corte dei Conti. Bisogna inoltre verificare lo stato dell’arte legato ai tavoli tecnici regionali sull’accantonamento di 320 milioni nell’allegato 2 del ddl che stiamo esaminando. Insomma – conclude Dina – in questa situazione siamo costretti ad intervenire immediatamente per affrontare le emergenze, ma prepariamoci ad una manovra-ter”.

Ma, come detto, Agnello ha proposto una soluzione alternativa. Che verrà discussa domani al Ministero dell’Economia. Anche per questo motivo, il governo ha chiesto tempo fino alle 20 di domani per depositare in commissione la riscrittura del testo. Per semplificare, la proposta di Agnello consisterebbe nella richiesta di “attualizzare” al 2014 gli incassi Irpef e Irap del 2015. Una sorta di “anticipazione” che potrebbe sbloccare circa 190 milioni di euro. Questa somma, a quel punto, verrebbe utilizzata in parte (circa 90 milioni) per compensare i tagli voluti da Renzi, mentre i restanti 100 milioni sarebber usati per “scongelare” buona parte delle somme “accantonate”. Somme che potrebbero essere stanziate solo in segito alla definizione, sui tavoli romani, degli accordi sul patto di stabilità. Insomma, una specie di “tetris”, dove tutte le tessere devono andare al proprio posto.

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Sullo sfondo, però, ecco 25 mila siciliani col fiato sospeso. Dalla commissione bilancio confermano che non ci sono, oggi, i soldi per il pagamento degli stipendi di aprile. Se tutto andrà bene, verranno erogati non prima del 20 maggio. E i soldi non basteranno per tutti. Già il testo di Bianchi, infatti, prevedeva tagli del 20% per tutti quegli enti che assicurano stipendi a circa 25 mila siciliani. Si tratta ad esempio del Fondo dell’Ente minerario (da 7,1 milioni a 5,67 milioni), della somma destinata alle società liquidate Azasi, Espi, Ems (da 8,168 a 6,522 milioni), di quella riferita alla Resais (da 5,4 milioni a 4,3). Stessa decurtazione per l’Irsap (da 12 milioni a 9,6 milioni), per il Ciapi (da 2 milioni a 1,6 milioni) per gli Ersu (da 15 a 12 milioni), per i Consorzi di bonifica (da 29 a quasi 23 milioni), per l’Istituto Vite e Vino (1,7 milioni complessivamente la somma prevista in due distinte voci di bilancio), Istituto zootecnico (da 1,8 a 1,4 milioni), Esa (da 12,2 a 9,7 milioni per il personale, ma scompaiono altri 569 mila euro per gli investimenti), per il sostegno ai malati di Talassemia (scendono a 7,5 milioni), per gli Enti Parco (da 11,3 a 9 milioni). Taglio del 20% anche per i Teatri: il Bellini di Catania scende da 14,8 a 11,8 milioni di euro, il Teatro di Messina (da 5,1 a 4 milioni), il Biondo di Palermo (da 3,1 milioni a 2,5 milioni). E uguale riduzione anche per l’Orchestra sinfonica siciliana (da 9,2 milioni a 7,3), per la Fondazione Teatro Massimo di Palermo (da 7,9 a 6,3 milioni) e per l’Inda (da 700 a 550 mila euro circa). Scompaiono invece i finanziamenti destinati ad associazioni teatrali e compagnie private. Senza dimenticare, ovviamente, la delicata situazione dei Forestali.

Stipendi, insomma, per la maggior parte. Anche per questo, oggi il presidente della Regione ha lanciato un appello a tutti i gruppi parlamentari affinché, al di là dell’appartenenza politica, siano disponibili a un confronto “celere e responsabile” per approvare in modo rapido la manovra. “La situazione sociale prodottasi negli enti della Regione dopo l’impugnativa formale di diversi capitoli di bilancio da parte del commissario dello Stato, – afferma il presidente – è drammatica. Ci sono migliaia di lavoratori come nei consorzi, all’Esa, i forestali, che non riescono ad essere avviati al lavoro per assenza di risorse ed altri che pur avendo lavorato, come nei teatri e in altri enti, non percepiscono lo stipendio da qualche mese. Occorre fare in fretta. Le variazioni di bilancio presentate dal governo non rappresentano un indirizzo politico amministrativo di parte, ma vogliono risolvere i problemi dei siciliani. Ci sono costi enormi che stanno pagando i lavoratori, ma anche l’agricoltura e le industrie. Sono convinto – aggiunge Crocetta – che sulle variazioni di bilancio si determinerà lo stesso spirito di responsabilità che ha portato all’approvazione del dl pagamenti per le imprese, poichè l’Ars nei momenti cruciali ha sempre dimostrato di fare prevalere le ragioni della responsabilità rispetto a chi vuole operare nella direzione di una politica sfascista. Sono convinto – conclude il presidente – che le posizioni estremiste e sfasciste saranno isolate ancora una volta e che in Assemblea prevarrà un solo interesse: l’amore per la Sicilia”.

E dall’opposizione arriva qualche primo segnale di apertura. “Il nostro atteggiamento – dice ad esempio Vincenzo Vinciullo, deputato di Ncd e vicepresidente della commissione bilancio – è e sarà improntato alla massima responsabilità. Aiuteremo, nei limiti del possibile, – aggiunge – il governo a esitare questa manovra. E nessuno parlo di inciucio: la situazione è ormai gravissima. E ci rendiamo conto tutti, ormai, di essere a un passo dal precipizio”.

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28 Aprile 2014, 16:29

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