Scontro sulla Manovra | Tria può lasciare?

di

27 Settembre 2018, 12:02

2 min di lettura

Giornata decisiva per le sorti dell’economia e della politica italiana. Sarà presentata oggi in Consiglio dei ministri la nota di aggiornamento del Def, il documento di economia e finanza che costituisce la bozza per la nuova manovra finanziaria. Ma a poche ore dell’ennesimo vertice governativo per fare il punto sulla situazione, il provvedimento resta in alto mare. Sul tavolo restano le difficoltà di inserire nel testo tutte le misure straordinarie stabilite dal contratto di governo fra Lega e Movimento 5 Stelle. Riforma delle pensioni, flat tax e reddito di cittadinanza potrebbero portare a uno sforamento del deficit oltre il muro del 2%, portando l’Italia a uno scontro frontale con l’Unione Europea.

Tria non ci sta. Intervenuto ieri durante una manifestazione nazionale di Confcommercio, il ministro dell’Economia Giovanni  Tria è tornato a far intendere la volontà di non “forzare la mano” con il deficit: “Ho giurato nell’esclusivo interesse della nazione e non di altri e non ho giurato solo io. Proseguiremo sul sentiero di discesa del debito per conservare la fiducia degli investitori, ma anche dei risparmiatori, perché dobbiamo difendere i risparmi degli italiani dall’aumento dei tassi“. Tria ha inoltre anticipato alcune misure contenute nelle nota del Def, come la mini flat tax e il reddito di cittadinanza. Nessun accenno alle pensioni, su cui si starebbe quindi consumando lo strappo più significativo.

Di Maio non cede. Il vice premier grillino Luigi Di Maio ha invece ribadito la necessità di provvedimenti radicali: per il ministro del Lavoro, lo sforamento del deficit dovrebbe arrivare fino al 2,4%, garantendo l’inserimento in manovra di tutti i punti stabiliti nel contratto. “Ci sono differenze di vedute che vanno appianate. O si fanno scelte coraggiose o non vale la pena continuare. Non siamo qui per tirare a campare“. Ma nonostante il pressing sul Tesoro, per Di Maio, le dimissioni di Tria “non sono in programma”.

Articoli Correlati

Salvini tranquillizza, ma i suoi attaccano. Toni diversi quelli usati dal numero due del governo Matteo Salvini, che ha liquidato la vicenda ostentando quasi tranquillità: “L’accordo sulla manovra c’è, i decimali sono l’ultimo dei miei problemi. Nessuno farà gesti eclatanti per uno zerovirgola”. Ma se il segretario del Carroccio smorza i toni, sono i suoi parlamentari leghisti ad alzare il tiro. Lo ha fatto – ad esempio – Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, intervenendo questa mattina su Rai3: “Se Tria non è più nel progetto, troveremo un altro ministro dell’Economia”.

Intanto, l’alta tensione nel Governo italiano riporta in alto lo spread fra Btp e Bund, fino a un massimo di 250 punti. E mentre dal ministero dell’Economia smentiscono un passo indietro di Tria, arriva la notizia della convocazione di un incontro a Palazzo Chigi per le 16 di oggi. Si attende infatti il rientro a Roma del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, tornato da un vertice alle Nazioni Unite in America.

 

Pubblicato il

27 Settembre 2018, 12:02

Condividi sui social