Sicilia, la manovrina avanza all'Ars e dribbla gli emendamenti

La manovrina avanza e ‘dribbla’ gli emendamenti in commissione

Ma serve una nuova seduta dell'organismo prima di staccare il biglietto per l'Aula

PALERMO – La manovrina da cinquanta milioni di euro viaggia in commissione Bilancio all’Ars ma le difficoltà non mancano. L’organismo guidato da Dario Daidone ha approvato i due terzi del disegno di legge governativo ‘Variazioni di bilancio’, tuttavia i lavori in commissione sono stati caratterizzati da un confronto deciso tra il governo e i deputati, anche di centrodestra

Manovrina, i lavori in commissione Bilancio

Diversi gli emendamenti presentati al testo, molti dei quali alla fine ritirati perché non graditi all’Esecutivo che più volte ha evidenziato l’impossibilità di aumentare le spese previste nel testo base. A Palazzo dei Normanni era presente l’assessore all’Economia, Alessandro Dagnino, con il governatore Renato Schifani che ha seguito i lavori a distanza passo dopo passo.

Il clima non è dei migliori, visti anche gli esiti delle ultime votazioni a Sala d’Ercole, tuttavia da Palazzo d’Orleans trapela “l’apprezzamento” del governatore nei confronti del senso di responsabilità e della “compattezza” mostrati dalla maggioranza in commissione. Il ddl, però, non è stato esitato in via definitiva nella seduta di martedì 13 maggio per via dell’assenza del numero legale. Sarà necessario un nuovo passaggio, con i deputati che torneranno a Palazzo dei Normanni per gli ultimi articoli e per l’ok finale.

Daidone: “Presto l’ok, poi parola all’Aula”

“Definiremo il tutto nella seduta di mercoledì, poi parola all’Aula”, dice Daidone e anche il governo minimizza il breve: “solo un fatto tecnico”. Michele Mancuso, deputato di Forza Italia, assicura: “L’aggiornamento ad una nuova seduta era concordato, sostegno indiscusso al ddl del governo”.

Il Movimento 5 stelle, dal canto suo, ha provato a fare emergere le differenze di vedute tra Esecutivo e maggioranza sul testo presentando un emendamento che aumenta di 250 milioni di euro il fondo per il Reddito di povertà voluto dal governo regionale. “Vogliamo dare una risposta – dice il coordinatore dei pentastellati in Sicilia Nuccio Di Paola – a quelle 97mila famiglie siciliane che non riescono a fare la spesa”.


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