La mappa dei nuovi boss| Dal panettiere al barista

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05 Dicembre 2017, 17:59

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PALERMO – Salvatore Lo Cricchio era il “consigliere e supervisore” del mandamento di Resuttana. Un punto di riferimento in virtù dei suoi 72 anni e della sua parentela – è lo zio – con Maria Angela Di Trapani, moglie di Salvino Madonia. Un altro grande vecchio è il 74enne Vincenzo Di Maio. Anche lui aveva parecchio peso a Resuttana.

Il potere era in mano proprio a Maria Angela di Trapani che, subito dopo la parentesi della reggenza di Giovanni Niosi, lo condivideva con un triumvirato composta da Pietro Salsiera, Sergio Napolitano (a cui viene ricondotta la titolarità del Bar Hilton di via Libertà) e Sergio Macaluso. Erano loro a gestire la cassa, organizzare incontri tra gli uomini d’onore e con i rappresentanti di altri mandamenti, programmare le estorsioni e i danneggiamenti.

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Francesco Paolo Liga, figlio di Tatuneddu (condannato all’ergastolo, bruciata le vittime nel forno della sua villa in fondo De Castro), era il reggente del mandamento di San Lorenzo. A Massimo Vattiato era toccato il compito di gestire la famiglia dello Zen. Il “suo” uomo della droga era Lorenzo Crivello, mentre a Vincenzo Maranzano spettava il controllo delle estorsioni sempre allo Zen.

Poi ci sono gli uomini d’onore: Filippo Bonanno (titolare di un panificio molto noto in viale Strasburgo), Renato Farina, Fabio Schiera, Giuseppe Sgroi, Domenico Mammi, Corrado Spataro. Pietro Salamone e Francesco Di Noto farebbero parte della famiglia di Tommaso Natale e Marinella. Infine ci sono i picciotti del racket e dei danneggiamenti: Gianluca Manitta, Antonino Catanzaro, Antonino La Barbera, Stefano Casella, Antonino Tumminia

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05 Dicembre 2017, 17:59

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