Marchionne sul tetto che scotta? | No, non ci andrà mai - Live Sicilia

Marchionne sul tetto che scotta? | No, non ci andrà mai

La tragica protesta di Termini Imerese
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Prima spazio alla descrizione di un testimone generoso ed eccellente: “Sto scendendo dal tetto in questo momento, lì sopra è terribile. Ho toccato le facce fredde di questi lavoratori, hanno i volti gelati. Mi é venuto da piangere. E’ una situazione drammatica. Queste persone hanno mogli e bambini. Mi sento impotente. Il Signore illumini chi ha il potere di risolvere questa vicenda”. Sono le parole dell’arciprete di Termini Imerese Francesco Anfuso che è salito sul capannone della Fiat, a venti metri d’altezza, dove da tre giorni si trovano 16 lavoratori della Delivery email, ditta che si occupa della pulizia dei cassoni per il Lingotto che ha deciso di riassorbire l’attività a partire dal primo febbraio, per cui l’azienda ha inviato le lettere di licenziamento ai dipendenti. “Mi hanno detto che si sentono abbandonati – aggiunge padre Anfuso -. Faccio appello a chi ha la responsabilità istituzionale e morale: fate qualcosa, aiutate questa gente, questi lavoratori, padri di famiglia”. L’arciprete è preoccupato. “Qui il tempo è tremendo, fa molto freddo, soffia un forte vento e le onde del mare lambiscono lo stabilimento. Non so quanto possano resistere lassù quei poveretti”.
L’arciprete ha avuto coraggio. Il coraggio dovrebbe essere una regola della sua professione e non sempre lo è. Ma Padre Anfuso ha dimostrato di possedere un cuore grande quanto una fabbrica. Negli anni passati è stato accanto ai lavoratori della Fiat, alle anime in pena dell’indotto. Lui non è mancato mai.
Ci pare che manchi qualcun altro. Su quel tetto vorremmo l’onnipotente Sergio Marchionne. Vorremmo vederlo salire lassù, in quell’inferno a pochi metri da terra, per scrutare in viso quelli che da lontano sembrano eventi numerici, meri effetti collaterali dell’economia. Le definizioni hanno un difetto: non raccontano gli spasimi della sofferenza, specialmente se sono definizioni che non dicono nulla. Vada, il dottor Marchionne. E provi a immaginare cosa mai  sarà Termini senza la Fiat. Dice che non sono affari suoi? Sarebbe il caso di recapitare al suo indirizzo una pilatesca bacinella d’acqua. Ma come è incruenta la legge del profitto al tavolo tecnico. E come crudelmente si invera sul tetto di una fabbrica, quando l’inverno è freddo. Eppure, nonostante il gelo, quel tetto scotta. E noi sappiamo che il dottor Marchionne non salirà mai lassù. Sono prove che farebbero tremare i polsi a tutti gli uomini. Lui non può permetterselo: è un economista.


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