22 Luglio 2022, 17:11
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PALERMO – Dodicesimo giorno di ritiro precampionato per la compagine rosanero guidata da Silvio Baldini. Ivan Marconi, difensore centrale del Palermo, è intervenuto in conferenza stampa dopo la gara amichevole contro il Pisa terminata 5-0 in favore dei nerazzurri.
“Sicuramente se ci fermiamo sul risultato non è andata bene – le prime dichiarazioni del calciatore rosanero -. A noi importa relativamente questo, abbiamo iniziato la preparazione più tardi del Pisa. Era la prima gara importante contro una squadra che ha sfiorato la Serie A. Abbiamo messo minuti nelle gambe ma il risultato è figlio di tanti fattori diversi. Sono contento di aver messo minuti nelle gambe, abbiamo fatto più di 60 minuti quindi va bene così”.
“Condivido quello che ha detto il mister, se sei sempre al top puoi ambire a traguardi importanti. Noi nel mese e mezzo scorso eravamo in condizione al 110% e se avessimo incontrato il Pisa in quel periodo ce la saremmo giocata. Sappiamo che cosa chiede il mister, è dispendioso a livello psicologico, se una delle due componenti viene a mancare si fa fatica. Non c’è preoccupazione in tutto ciò e i giocatori arriveranno, la società sappiamo che società è ed era questione solo di ritrovarci”.
“Magari parlando con il mio procuratore gli dico se c’è la possibilità di fare più anni, l’età avanza e fisicamente mi sento bene – spiega Marconi durante la conferenza stampa -. Mi è stato proposto un anno come ai miei compagni, ho scelto di cuore e non di testa. L’idea di cambiare aria dopo la promozione in quel modo lì, con il pubblico con quell’entusiasmo, significava perdere un pezzettino di cuore calcistico. Le emozioni non si comandano quindi non c’è stato un minimo di ripensamento, la mia testa non è mai andata da nessuna altra parte. Sono stato contento di rimanere qua, ho accettato perché comunque la Serie B è un campionato che conosco poco ma mi metto a disposizione del mister. Se penso di tirare la gamba indietro non vado molto lontano, se è destino che devo farmi male faccio gli scongiuri del caso e vado avanti”.
“Lo spirito è lo stesso della Serie B a Cremona, un campionato nuovo affrontato con entusiasmo. L’ho sempre messo questo entusiasmo e mi ha ripagato, poi ho giocato con continuità e mi sono fatto trovare pronto. Non esistono titolari o meno, bisogna solo rispondere alla chiamata presente”.
“C’è da fare quadrato attorno a noi. C’è da capire chi continuerà nel Palermo e chi no, poi da lì lavorare con serenità e drammi non se ne fanno. E’ un test che vale zero, serviva solo a mettere minuti nelle gambe. Magari noi eravamo un po’ più rilassati, dobbiamo riattaccare la spina al più presto e seguire cosa dice il mister. Noi con il suo aiuto cercheremo di poter realizzare questo nostro sogno. L’importante è dare il massimo sempre per provarci”.
“Io a differenza del mister non faccio proclami, lui ha più esperienza – dice Marconi -. Lavorando tutto è possibile, il fatto che abbiamo preso 5 gol nel test contro il Pisa magari è positivo perché nella prossima cercheremo di non prenderli. A parte gli scherzi, è difficile commentare la partita contro il Pisa perché non conta il risultato ma l’aspetto mentale. E’ un campanello di avviso perché significa che bisogna continuare di più e meglio”.
“Penso che se il mister ha detto questo vuol dire che nei nostri occhi ha visto che non c’era quella magia. La magia va costruita creando un gruppo, sappiamo di essere un cantiere aperto. Adesso è ancora un po’ troppo presto, in società sanno cosa è utile nel contesto di un anno per la squadra. Dopo la sconfitta di ieri, se non ci fosse stato il gruppo ci saremmo anche tutti mandati a quel paese. Invece dopo la partita abbiamo fatto le nostre considerazioni e siamo diciamo sereni, la base è solida. Poi siamo consapevoli che la rosa dovrà essere completata”.
“Dalla C alla B la Cremonese era cambiata, 5/6 elementi titolari erano stati presi. Ricordo che anche lì all’inizio contro il Parma, nella prima di campionato, sembravamo fossimo tutti sul mercato perché avevamo fatto una brutta partita. Poi a gennaio eravamo secondi in classifica, il calcio è anche questo. Le ambizioni se sono al massimo ti fanno raggiungere dei bei traguardi. Se non è così la società fa le sue considerazioni e si fanno le proprie scelte”.
“Come dicevo a mia moglie non sembra un ritiro, ogni sera ci troviamo con i compagni mentre in altre situazioni vai a dormire prima, mentre spesso parliamo tra noi, come una famiglia. Non è un ritiro solo perché toglie quella parola brutta, facendolo diventare familiare insomma”, ha concluso il difensore del Palermo.
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22 Luglio 2022, 17:11