08 Febbraio 2017, 18:25
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PALERMO – Tensione sempre più alta tra i centristi di Area popolare e il resto della maggioranza. E nel giorno in cui trapela la voce sulla possibilità che i Centristi per la Sicilia di Gianpiero D’Alia decidano di lasciare il governo con un’assemblea a fine gennaio, le schermaglie arrivano anche all’Ars. Ed esplodono tutte sul fronte siracusano.
“Così come avevo annunciato nei giorni scorsi, nel caso in cui il Presidente della Regione non avesse ritirato il provvedimento con il quale ha offerto il fianco al Ministro Delrio, ho deciso di passare all’opposizione, comunicandolo, questo pomeriggio, in Aula, nel rispetto della correttezza che deve contraddistinguere le azioni di ognuno di noi”: Lo ha dichiarato in Aula il presidente della Commissione bilancio ed esponente del Nuovo centrodestra Vincenzo Vinciullo.
“La vicenda di Augusta – ha aggiunto Vinciullo – è una vicenda inaccettabile, una mortificazione inflitta, senza limiti, alla provincia di Siracusa, una mortificazione di cui non si comprende la natura, una mortificazione che non porterà certamente del bene né alla coalizione che ha retto il Governo, né alla Sicilia, una mortificazione sciocca, inutile e frutto di arroganza”.
E la vicenda dell’Autorità portuale di Augusta – penalizzata, secondo i politici locali, in favore di Catania per una scelta tutta politica – rischia di essere un vero e proprio “casus belli” dentro la maggioranza di Crocetta. Dopo l’intervento di Vinciullo, infatti, ecco un altro attacco dall’esponente di un altro partito “alleato” del governo. “Noi oggi paghiamo – ha detto il deputato dei Centristi, Pippo Sorbello – l’incoerenza di questo presidente della Regione, che nelle riunioni dice una cosa e pubblicamente ne dice un’altra. Nel Siracusano, chi rappresenta le istituzioni ormai viene deriso persino in mezzo alla strada. E tutto per colpa del governatore Crocetta”.
Ma la tensione tra centristi e maggioranza si era già avvertita ieri con un batti e ribatti polemico sul tema della finanziaria tra lo stesso Vinciullo e il Pd. Che aveva respinto al mittente le critiche dell’esponente di Ncd, sia col capogruppo Alice Anselmo sia con lo stesso presidente della Regione. “Leggo, ancora una volta nel giro di poche ore, dichiarazioni poco garbate e assai critiche dell’onorevole Vinciullo rivolte al Pd e ad alcuni suoi esponenti in particolare”, dice oggi Giovanni Panepinto, vicepresidente del gruppo PD all’Ars. “Se Vinciullo – aggiunge – ha questo chiodo fisso, allora gli consigliamo di evitate altre distrazioni: si dimetta dalla presidenza della commissione Bilancio in modo da potersi dedicare 24 ore al giorno ad attaccare il Partito Democratico. Dico questo perché evidentemente non riesce a fare più di una cosa alla volta, senza creare problemi alla maggioranza ed al parlamento”.
Alta tensione, che coincide con le fibrillazioni pre-elettorali e con i problemi in atto a Roma, dove un pezzo del Pd mostra sempre più insofferenza verso l’ipotesi di un patto elettorale con gli alfaniani. Insofferenza che in Sicilia attraversa i centristi, con gli ex Udc di D’Alia stanchi di aspettare che il Pd risolva i suoi problemi interni (da queste parti non si vede di buon occhio una ricandidatura di Crocetta) in vista del voto e poco soddisfatti dei risultati del governo politico.
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08 Febbraio 2017, 18:25