23 Maggio 2009, 10:10
1 min di lettura
“Considero l’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo un monumento al lavoro di due magistrati che hanno permesso per la prima volta la vittoria dello Stato contro Cosa Nostra e la caduta del mito dell’impunibilita’ della mafia”.
Cosi’ Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso il 23 maggio del ’92 a Capaci, ha aperto gli interventi che questa mattina celebrano il 17mo anniversario della strage.
“Ogni anno – ha aggiunto Maria Falcone – ricordare le vittime delle stragi del 1992 e’ una grande emozione. Ma ogni anno c’e’ un po’ di speranza in piu’. Saranno i giovani a creare quel capovolgimento culturale che ci permettera’ di riappropiarci del nostro territorio. Qualsiasi risultato repressivo – ha detto ancora Maria Falcone – non puo’ essere duraturo se non si accompagna a una rivoluzione culturale che consenta la nascita di un modello nuovo contro clientelismi e sopraffazione e affermi i valori della legalita’ democratica”. E ha concluso: ” Palermo a poco a poco alza la testa”, anche se “il cammino e’ lungo” e “il lavoro dei giovani si e’ trasformato per tutti in lezione di legalita’”.
Pubblicato il
23 Maggio 2009, 10:10