Maria Grazia Cutuli |nel ricordo del fratello

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24 Novembre 2012, 17:46

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CATANIA-Presidente della Fondazione a lei intitolata, ma soprattutto fratello della giornalista uccisa in assassinata in Afghanistan nel 2001, Mario Cutuli ricorda la figura di Maria Grazia Cutuli e l’importanza del premio che porta il suo nome, giunto oggi alla giornata conclusiva. “l premio è davvero molto importante, non solo per la professione giornalistica, ma anche per mantenere viva la figura di Maria Grazia – spiega a LivesiciliaCatania – e gli sforzi che facciamo per organizzarlo ogni anno, vengono sempre ripagati.

Cosa manca di Maria Grazzia e quanto manca al giornalismo italiano una figura come la sua? Ci sono persone che gliela ricordano, oggi?

“Ci sono tante persone che me la ricordano: chiunque faccia bene il proprio lavoro, e non mi riferisco solamente ai giovani giornalisti. Maria Grazia manca tanto a noi, ai colleghi. Mi stupisco sempre quando vado a Milano, ad esempio, di quante siano le persone che l’hanno consciuta e di come  tutte ne parlino in modo affettuoso. Quello che manca di lei è la sua particolare personalità e la sua professionalità, l’aver dimostrato come le donne possono, senza sacrificare la propria femminilità, affrontare qualsiasi situazione. Manca il suo lavoro che non era riportare semplicemente la notizia: come ha detto Ferruccio de Bortoli, riferendosi agli inviati di guerra, quella di Maria Grazia era una diplomazia dal basso, fatta a per le strade, porta a porta. Si andava a infilare tra e pieghe della realtà perchè a lei interessava il rapporto diretto con le persone.

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Pensa sia ancora possibile fare giornalismo in questo modo?

Sicuramente, il giornalismo sul campo è sempre più difficile. Ma noi cerchiamo di perpetuare il lavoro di Maria Grazia grazie a questo Premio e grazie al corso di giornalismo che la Fondazione organizza che prevede moduli di giornalismo sul campo. Nel frattempo procedono anche i progetti. L’anno scorso, per il decennale della morte di Maria Grazia, abbiamo costruito e inaugurato la scuola in Afghanistan. A distanza di un anno e mezzo, la scuola funzionare regolarente ed è frequentata da circa 600 bambini. Questa scuola continua a ricevere riconoscimenti anche internazionali ed è motivo di orgoglio per tutti noi.

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24 Novembre 2012, 17:46

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