21 Febbraio 2013, 13:48
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CATANIA – La speranza per alcune famiglie rappresenta l’unico appiglio per continuare a vivere. Questo vale anche per la famiglia di Gianluca Bianca, il capitano del peschereccio Fatima II scomparso il 13 luglio del 2012 dopo un ammutinamento dell’equipaggio nelle acque libiche. Rompono ancora una volta il muro del silenzio, visto che l’appello lanciato dalle pagine di LiveSicilia è stato ignorato ora bussano alle porte di chi detiene il potere delle scelte. L’avvocato Giuseppe Lipera, che da qualche settimana è diventato il legale della mamma e della moglie del marinaio siracusano ha scritto una lettera indirizzata al Capo dello Stato Giorgio Napolitano, al ministro degli Esteri Giulio Terzi e al Procuratore Generale della Repubblica della Corte d’Appello di Catania per “avere notizie” e “contezza del fatto che, quanto meno, si stia facendo tutto il possibile” perché i congiunti “si sentono abbandonati dallo Stato”.
“Dal luglio del 2012 non si hanno più notizie di Gianluca Bianca, il capitano del peschereccio Fatima II scomparso nelle acque libiche, che è stato poi ritrovato in Egitto – scrive, l’avvocato Giuseppe Lipera- Il capitano, con tre pescatori siracusani, un tunisino e due egiziani, era impegnato in una battuta di pesca al largo della Libia. Secondo il racconto degli italiani, sarebbero stati vittima di un ammutinamento da parte degli stranieri, che li avrebbero poi abbandonati al largo delle coste greche, dove sono stati soccorsi. Pochi giorni dopo la scomparsa del Fatima II, l’imbarcazione è stata trovata in un porto egiziano senza nessuno a bordo. Le autorità egiziana – si legge ancora – hanno successivamente fermato due sospettati, ritrovando il cellulare di Bianca”.
Fatti che Monica Patania aveva raccontato a LiveSicilia nei minimi particolari. Dal giorno dell’ultimo bacio fino alla telefonata tenerissima dove il marito chiedeva come stavano i suoi tre bambini. (Bianca ha altri due figli da un rapporto precedente). “La Procura di Siracusa ha avviato un’indagine sul Fatima II – scrive ancora l’avvocato- ma la famiglia Bianca si sente abbandonata da uno Stato che dovrebbe tutelare ogni suo cittadino ovunque si trovi”. Lipera nella missiva si interroga, o meglio interroga le istituzioni: “Sarebbe stata la stessa cosa se al posto dello sconosciuto pescatore ci fosse stato un eminente personaggio? – e affonda facendo l’esempio del giallo di Los Roques – Giustamente per la scomparsa dell’aereo su cui viaggiava il povero Missoni vi è stata una mobilitazione generale, per Bianca c’é un silenzio assordante! Lo Stato – conclude Giuseppe Lipera – non può e non deve dimenticare chi gli appartiene, chiunque esso sia”.
“Mi devono cercare mio marito”. Monica chiede questo. “Giustizia” grida la mamma Antonina Moscuzza. Sono pronte a marciare fino a Roma per convincere la Farnesina a fare qualcosa qualsiasi cosa tanto che hanno anche preparato un volantino (nella foto) dove chiedono anche un sostegno economico per affrontare le spese. Aggrappate alla speranza di rivedere Gianluca: perché fino a quando non c’è un corpo su cui piangere, esiste una possibilità, seppur remota, che la vita abbia vinto.
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21 Febbraio 2013, 13:48