Cronaca

“Mario Bo mi raccontò che non ne poteva più di Scarantino”

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30 Aprile 2021, 16:39

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CALTANISSETTA – “Mario Bo mi raccontò che non ne poteva più di Vincenzo Scarantino e non vedeva l’ora di non avere più a che fare con lui”. Lo ha detto Guido Marino, ex questore di Roma, oggi in pensione, chiamato a deporre come teste nell’ambito del processo sul depistaggio delle indagini sulla strage di Via D’Amelio.

L’avvocato Giuseppe Panepinto, legale di Bo, uno dei tre poliziotti imputati nel processo, ha chiesto a Marino di ricordare il giorno in cui – era il 26 luglio del ’95 – l’ex falso pentito Vincenzo Scarantino, che in quel momento si trovava in località protetta a San Bartolomeo a Mare, fu portato alla questura di Genova per essere interrogato.

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Mario Bo, funzionario di polizia, era a capo del pool Falcone-Borsellino che era stato costituito per fare luce sulle stragi. Allora Guido Marino era a capo della Squadra Mobile di Genova. “Ricordo di aver visto dopo tanti anni il collega Mario Bo – racconta Marino – con cui sono stato qualche ora di mattina e di pomeriggio. Sapevo che era lì per questo interrogatorio e siamo stati insieme perché era parecchio che non ci vedevamo ma di questo interrogatorio non si è fatto cenno perché la cosa non mi riguardava, quindi per una banale forma di riservatezza. Non ricordo chi lo fece e non ricordo della presenza del dottore Petralia”.

“Quel giorno Bo mi sembrava abbastanza seccato di tutti i contrattempi, grattacapi e problemi che Scarantino aveva provocato, stava provocando e rischiava di provocare. – ha spiegato il teste – Quello che ricordo era un’insofferenza, un fastidio. Non voleva più avere rapporti con Scarantino e non vedeva l’ora che questi rapporti cessassero. Non ricordo però che mi riferì che avessero avuto una lite quel giorno”. (ANSA).

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30 Aprile 2021, 16:39

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