20 Novembre 2009, 17:25
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Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, il capo della polizia, Antonio Manganelli e la ‘catturandi’ della squadra mobile di Palermo che ha catturato il latitante Domenico Raccuglia. Stamane è stata festa alla questura di Palermo. Manganelli è stato accolto calorosamente e abbracciato dagli agenti della catturandi ringraziandoli “per l’impegno che negli anni permane e si consolida e rappresenta la professionalità straordinaria della polizia”. Durante l’incontro – a cui hanno partecipato anche il suo vice e direttore della Criminalpol, Francesco Cirillo, e il direttore dell’Anticrimine, Franco Gratteri – Manganelli ha voluto ricordare, con gli agenti della squadra mobile, i successi ottenuti dalla polizia come gli arresti di Bernardo Provenzano, Giovanni Brusca e, da ultimo, quello di Raccuglia, sottolineando i pesanti colpi inflitti a Cosa Nostra negli ultimi anni.
Il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha aggiunto: “L’azione contro la criminalità organizzata che stiamo portando avanti non ha precedenti. Sono stati sequestrati 5,6 miliardi di euro in 18 mesi e sono stati arrestati 18 dei 30 latitanti più pericolosi. C’é una media di otto mafiosi arrestati al giorno. Questi risultati – ha proseguito – sono stati resi possibili anche grazie agli strumenti che sono stati messi a disposizione delle forze dell’ordine. Se non è il massimo, ci impegneremo per recuperare tutte le risorse che servono. Il sistema comunque funziona e funziona bene. Quello che è stato fatto è straordinario. Chiederò al governo di trovare tutti i fondi per fare ancora meglio”.
Rispondendo a una domanda se avesse fatto pace con le organizzazioni sindacali che hanno lamentato la mancanza di risorse per gli agenti della Catturandi di Palermo, che hanno anticipato somme nell’operazione che ha portato all’arresto del boss latitante Domenico Raccuglia, il ministro Maroni ha detto di non vaer mai litigato con i sindacati di polizia, evitando di rispondere ad altre domande sulla alla presunta ”lite”. Ha aggiutno solo di aver risolto tutti i problemi.
Maroni ha poi lodato il personale della polizia palermitana. “Oggi ho incontrato uomini e donne della polizia e mi sono reso conto della passione che mettono nel loro lavoro. Quella di Palermo è una questura a cinque stelle“. Durante la conferenza stampa il ministro ha voluto far chiarezza sull’intenzione del governo di limitare le intercettazioni dichiarando: “Le intercettazioni sono fondamentali, bisogna però evitare gli abusi evidenti che sono stati fatti finora. E per questo vanno riviste, proprio per evitare gli eccessi ma senza che ciò porti ad intralciare le indagini”. Parlando con i poliziotti il ministro ha inoltre avuto modo, come lui stesso ha dichiarato, di avere: ”Informazioni interessanti sull’uso delle intercettazioni, che serviranno per capire come dobbiamo muoverci anche sul piano legislativo”. M.P.
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20 Novembre 2009, 17:25