15 Ottobre 2009, 19:02
1 min di lettura
E’ stato sentito per circa tre ore, dai pm di Palermo e Caltanissetta, l’ex ministro socialista della Giustizia Claudio Martelli, testimone nell’ambito delle indagini sulla trattativa fra Stato e mafia, condotta dai pm del capoluogo siciliano Antonio Ingroia e Paolo Guido, e sulla strage di via D’Amelio, svolta dal procuratore nisseno Sergio Lari e dall’aggiunto Domenico Gozzo. Martelli, ascoltato a Roma, ha ribadito le cose nel corso della puntata dell’8 ottobre di Annozero: “Intuii che Borsellino sapesse della trattativa fra Stato e boss per fare cessare la stagione delle stragi -ha detto- e di recente me lo ha confermato Liliana Ferraro”, l’ex direttore degli Affari penali del ministero della Giustizia, successore di Giovanni Falcone in questo incarico, dopo la strage di Capaci. Pure la Ferraro e’ stata ascoltata dai magistrati siciliani, ieri a Roma. Martelli ha negato di avere ricordato soltanto ora fatti risalenti al 1992: “Avevo parlato in numerose interviste dei miei dubbi sulla formazione del governo Amato, nel 1992, delle pressioni che subii per lasciare la Giustizia e andare alla Difesa, e della situazione di Vincenzo Scotti, che dovette lasciare gli Interni a Nicola Mancino”.
Pubblicato il
15 Ottobre 2009, 19:02