27 Marzo 2013, 19:13
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MASCALI – “Mascali non si meritava un provvedimento del genere”, commenta così a caldo alla redazione di LiveSiciliaCatania il primo cittadino, Filippo Monforte, la notizia dello scioglimento del comune ionico per infiltrazioni mafiose. “Non mi è stato ancora notificato nulla – prosegue Monforte – e non posso quindi entrare nel merito del provvedimento. Posso solo dire che mi sembra una cosa ingiusta”.
A poco più di 20 anni di distanza per Mascali si materializza l’incubo dello scioglimento. All’epoca Filippo Monforte era componente della giunta di Giovanni Cardillo, subentrato da pochi mesi al dimissionario Biagio Susinni. A carico di quest’ultimo, si legge nel decreto del ’92, si rilevavano preoccupanti collegamenti con ambienti malavitosi di significativo rilievo criminoso.
“Le motivazioni del decreto del ’92, alla luce dei fatti, si sono rivelate inesistenti – dice oggi Biagio Susinni – Un provvedimento vergognoso per una città che non lo meritava. Prima di commentare questo decreto voglio capire quali sono le motivazioni. Di certo – prosegue Susinni – non è una bella notizia per la mia città. E’ un grave danno d’immagine che mi addolora”.
Sulla stessa falsariga il commento di Giuseppe Barbarino, già pronto a correre per la poltrona di primo cittadino di Mascali e consigliere comunale quando il comune fu raggiunto dal primo decreto di scioglimento. “E’ una cosa choccante che non mi aspettavo – dichiara a LiveSiciliaCatania Giuseppe Barbarino – Così si penalizza l’intera collettività di Mascali, che pagherà un prezzo molto alto. Un danno d’immagine che si tradurrà in un pesante danno economico, in un periodo di grave crisi. Chi vorrà investire nel nostro comune – prosegue Barbarino – adesso ci penserà due volte. 20 anni fa, lo sanno tutti, la città non meritava quel decreto e tempo dopo, infatti, il comune fu riabilitato. Mascali non è un paese mafioso. A naso – conclude Barbarino – credo che abbiano influito le recenti indagini sfociate nell’operazione “Nuova Ionia”.
Commenta la notizia anche Angelo Gagliano, subentrato meno di un anno fa nella nuova giunta tecnica di Monforte. “E’ stato un fulmine a ciel sereno – dice Gagliano – Conosco poco l’ente perché sono subentrato nella fase finale e non sono residente in questo comune ma non ho mai intravisto collegamenti diretti con ambienti criminali. Qualche provvedimento illegittimo è stato preso – prosegue l’ormai ex assessore – ed io ho cercato di porre rimedio con gli strumenti che ho a disposizione. Ma tutto questo mi sembra eccessivo. Ero a conoscenza, come tutti, delle indagini ma non pensavo – conclude Gagliano – che potessero sfociare in un provvedimento del genere”.
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27 Marzo 2013, 19:13