02 Maggio 2018, 15:05
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MASCALUCIA – È uno fra più popolosi Comuni del comprensorio etneo fra quelli al voto a giugno, lì dove i numeri e i voti, dunque, contano. Forse è anche per questo che a Mascalucia i fermenti da campagna elettorale sembrano iniziati già da un po’ dietro le quinte. Da quando in particolare le prime voci trapelate a proposito della rinuncia da parte del sindaco uscente Giovanni Leonardi, sono presto diventate delle conferme. Un momento dopo, infatti, la presa d’atto della scelta del primo cittadino sammartiniano di uscire dalle scene, almeno per ora, e di non ricandidarsi per tentare un eventuale bis, aspiranti consiglieri, esponenti e dirigenti dei vari gruppi politici non avrebbero perso tempo a riorganizzarsi per affrontare la corsa agli scranni del palazzo comunale. Adesso, che manca poco più di un mese al voto, la fibrillazione c’è tutta. A scendere in campo sono in quattro, Enzo Magra, Francesco D’Urso Somma, Alessandro Salerno e Concetta Lucia Italia.
Ed è proprio dal lascito di Giovanni Leonardi che tutto sembra rimodularsi. La discontinuità rispetto al passato è però solo apparente. Perché se negli ultimi cinque anni di governo il sindaco uscente ha, infatti, potuto contare su una maggioranza pressoché eterogenea, senza tutto sommato grossi contrasti, oggi sono proprio i diversi pezzi della sua squadra a confluire nella mega coalizione a sostegno del candidato sindaco Vincenzo Magra; lo stesso che cinque anni fa era stato sconfitto al ballottaggio proprio da Leonardi. Senza, infine, dimenticare che quel trionfo finale contro l’architetto era stato allora determinato anche dall’appoggio dell’ex Pdl. Da nomi come quello di Fabio Cantarella che per questa nuova sfida ha scelto di allearsi con Magra.
E sono proprio le correnti del centro destra e del centro sinistra ad apparire scomposte nel quadro complessivo degli schieramenti. Le varie articolazioni sono, infatti, spalmate fra i tre candidati, Italia, Magra e D’Urso Somma. A partire da Magra che con il suo progetto «Mascalucia per tutti», presenta cinque liste a suo sostegno; di cui due prettamente civiche “Magra Sindaco” e “Obiettivo Comune” collegate alla sua prima esperienza di candidato e nelle quali sono radunati, da una parte la stessa squadra di cinque anni fa e dall’altra esponenti del mondo civile, professionisti e nuove giovani leve della politica. Fra gli aspiranti consiglieri di Magra anche il fratello del sindaco uscente Leonardi. E poi ci sono le tre liste collegate alle aree politiche di Sammartino, Forza Italia e Lega. Ed è proprio il deputato regionale del Pd, campione di consensi, Luca Sammartino che sembra fungere da potente calamita nelle fase di formazione delle coalizioni a sostegno dei candidati. Nessun simbolo di partito, però. A Mascalucia le forze in campo saranno, infatti, per quasi tutti gli aspiranti politici (così come già avvenuto nelle amministrative del 2017) di carattere civico.
Ultima ad ufficializzare, a sorpresa, la sua candidatura alla carica di sindaco è stata l’avvocato Concetta Lucia Italia, già assessore tecnico della giunta comunale. Il suo passato politico affonda le radici nell’Area Dem del Pd e dell’ala Demosì del partito. La Italia si presenta con il partito «Mascalucia» e in vista della competizione raccoglie l’appoggio del deputato dem, Anthony Barbagallo e dei volti storici del Pd mascaluciese. A suo sostegno saranno quattro liste, fra cui “Mascalucia”, dove approdano esponenti della società civile, professionisti e lavoratori. Ma a sostenere Concetta Italia c’è anche Salvatore Maugeri, Turi per gli amici, già due volte sindaco a Mascalucia nonché mancato candidato di questa tornata. E poi c’è l’incognita Angelo Villari, esponente dell’area democratica di matrice sindacale. Villari sosterrebbe, almeno in via ufficiale, la Italia. Ma a seguito delle avvenute spaccature interne al Pd sembrerebbe aver deciso di cambiare obiettivo e puntare su Magra. E a riferirlo sono vari amici e conoscenti che incrociandolo di recente avrebbero raccolto la confidenza.
Il primo, invece, a scendere in campo era stato Francesco D’Urso Somma, candidato sindaco dell’area centro destra. Quest’ultimo è sostenuto da una coalizione compatta formata da quattro liste civiche e da Fratelli d’Italia mentre il senatore Giovanni Pistorio deve aver cambiato idea, visto che durante le politiche, in campagna elettorale, aveva partecipato, da relatore, alla presentazione ufficiale della candidatura di Somma e adesso, invece, è al fianco di Lucia Italia. D’Urso Somma ha rinunciato all’inserimento di simboli di partito tra le liste che lo sostengono.
A tentare la scalata anche il M5S, al banco di prova a Mascalucia, con il giovane Alessandro Salerno. Il docente di filosofia al liceo “Concetto Marchesi” era stato votato a larga maggioranza nell’assemblea degli attivisti pentastellati.
Di certo, non sarà facile il compito del nuovo sindaco e della sua futura squadra. Il lavoro sarà complesso e delicato. Importanti partite sono, infatti, rimaste da chiudere. A partire da quella dell’approvazione definitiva del nuovo Prg, strumento cruciale per un territorio dove negli anni si è costruito praticamente a macchia d’olio. E non solo. Oltre al nodo dell’urbanistica, c’è l’ambiente con i parchi, la sicurezza e non ultimo le opere pubbliche con i finanziamenti e i cantieri in procinto di partire. E poi ci sono ancora le vecchie ferite per l’ispezione ministeriale MEF. Si tratta di una procedura trasmessa alla Procura della Corte dei Conti circa le attività di progressione verticale e orizzontale del personale in relazione alle precedenti amministrazioni. Un iter che ha obbligato a procedere al recupero di somme percepite in più da circa due terzi dei dipendenti del Comune. Tale situazione ha comportato una drastica riduzione delle entrate oltre al sottodimensionamento delle risorse umane della macchina amministrativa mascaluciese.
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