30 Gennaio 2017, 19:23
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CATANIA – E’ stata per lo più tecnica la prima udienza in Corte d’Assise del processo per l’omicidio del paternese, Natale Pedalino. I difensori del belpassese Giulio Arena (58 anni) – che al momento rimane l’unico imputato per il delitto del bracciante agricolo – hanno sollevato due eccezioni: la prima riguarda la richiesta di annullamento dell’udienza preliminare svoltasi di fronte al gup Anna Maggiore. I legali dell’accusa, gli avvocati Salvatore Caruso e Antonio Giuffrida, avevano chiesto al pm Fabrizio Aliotta degli accertamenti relativamente a dei tabulati telefonici. Atti che sarebbero però stati depositati solo dopo lo svolgimento dell’udienza preliminare. Ragion per cui secondo i legali, sarebbe venuto meno il diritto di difesa in favore del loro assistito. Altra eccezione concerne, invece, la richiesta di completa visione dei corpi di reato sequestrati nel corso delle indagini. Su entrambe le istanze i giudici scioglieranno nel merito la riserva nel corso della prossima udienza.
Per approfondire tutti gli aspetti tecnico scientifici si dovrà, dunque, attendere che il processo entri nel vivo. I consulenti delle rispettive parti saranno chiamati a pronunciarsi in merito alle decine e decine di analisi effettuate sui reperti. Ad infittire il giallo attorno all’omicidio del bracciante agricolo paternese sono, infatti, le numerose tracce trovate in casa di Arena e analizzate dai periti. Non solo. Da chiarire rimangono inoltre gli aspetti medico legali, a cominciare dal luogo in cui sarebbe stata accoltellata la vittima e l’arma o le armi del delitto, finora mai ritrovate. I legali di Arena hanno già presentato una lista di oltre 40 testi.
Il presunto assassino è accusato dalla Procura di aver massacrato il 19 dicembre del 2015 il suo giardiniere di fiducia, Pedalino, con oltre trenta coltellate e di averne poi gettato il corpo senza vita in una stradina di campagna vicino Paternò.
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30 Gennaio 2017, 19:23