Massimiliano e Salvo tornano a casa| “Uniti nella vita, come in questo tragico destino”

di

11 Aprile 2013, 19:33

2 min di lettura

PALERMO – I tre tatuaggi, la felpa grigia, una piccola cicatrice. I familiari di Massimiliano Perricone non hanno avuto alcun dubbio quando si sono trovati di fronte al corpo del giovane ritrovato stamattina insieme all’amico, Salvatore Zarcone: i genitori dei due ragazzi hanno riconosciuto immediatamente i loro figli, inghiottiti dal mare per diciotto lunghissimi giorni. Quella rete che avrebbe avvolto le loro gambe potrebbe, in queste settimane, essersi incagliata su qualcosa in fondo alle acque, non permettendo ai corpi di venire a galla nelle scorse settimane.

“Quella tragica domenica ho pensato che nella vita erano talmente uniti che, forse, avrebbero avuto in comune anche questo destino – dice la cugina di uno dei due ragazzi – e così è stato. Me lo sentivo che li avrebbero trovati insieme. Erano come due fratelli – continua – lavoravano insieme, uscivano la sera, avevano quasi tutti gli amici in comune. Non riesco nemmeno ad immaginare la mia vita senza di loro e senza Davide, non so, in realtà, dove troveremo tutti la forza di andare avanti”.

La zona di Guarnaschelli, dove i tre giovani erano nati e cresciuti, ha vissuto nell’angoscia dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Davide Arena, il primo ad essere individuato nel corso delle ricerche. Il giorno dopo la tragedia era un’aria mesta quella che si respirava al Centro gomme Ciaramitaro di via Chiaravelli, soltanto a qualche metro dall’abitazione di Salvo. Davide e Massimiliano abitavano con le loro famiglie in corso dei Mille.

Articoli Correlati

“Due anime pure – dice Giovanni, un amico d’infanzia -, Con Davide, adesso, sono tre angeli in Paradiso”. Stamattina il medico legale ha accertato la loro morte per annegamento, nessun’altra causa, secondo quanto rilevato, può avere provocato il decesso. Per questo le salme sono state in mattinata riconsegnate direttamente alle famiglie. Parenti e amici sono saliti sulle loro auto a fatica, intorno a mezzogiorno: quello sarebbe stato l’ultimo viaggio verso casa di Salvo e Massimiliano:

“No, figlio mio, no”. La madre di Salvatore, distrutta dal dolore, riusciva a malapena a stare in piedi. I soccorsi del 118 hanno così accertato che stesse bene prima che la donna entrasse in macchina. “Dai mamma, sbrighiamoci, mio fratello è già andato via. Andiamo a casa”. I feretri erano già partiti e la sorella di uno dei ragazzi, provando a fatica a tranquillizzare tutti ha espresso il desiderio di stare al fianco del fratello: “Poi non lo rivedrò mai più”.

Pubblicato il

11 Aprile 2013, 19:33

Condividi sui social