13 Novembre 2024, 06:30
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PALERMO – Niente nomine, nemmeno stavolta: per conoscere il futuro del Teatro Massimo e del Teatro Biondo bisognerà aspettare ancora qualche giorno. “Nessun problema”, assicurano gli addetti ai lavori, anche se la delusione tra chi ieri attendeva notizie ufficiali era palpabile.
Sono giorni frenetici a Palermo, dove la politica prova a trovare una quadra sulle guide di piazza Verdi e via Roma. Trattative che vanno avanti da mesi e che adesso sembrano al rush finale.
Partiamo dal Teatro Massimo, il cui Consiglio di indirizzo ieri si è formalmente insediato. Oltre al sindaco Roberto Lagalla, che lo presiede per statuto, lo compongono l’avvocato Federico Ferina in quota comune di Palermo, l’imprenditrice Marcella Cannariato espressa dalla Regione, il professore Daniele Anselmo voluto dal ministero ai Beni culturali e il giornalista Gaspare Borsellino, indicato dal dicastero su proposta congiunta degli altri due soci.
Una riunione che è servita a fare il punto della situazione ma in cui non si è proceduto né all’elezione del vicepresidente, né all’individuazione del nome da proporre al ministero per la carica di sovrintendente a cui sembra destinato Marco Betta (nella foto).
“I nuovi componenti sono stati aggiornati sul periodo di gestione amministrativa del teatro, avvenuto sotto la responsabilità della presidenza e del direttore esecutivo Ettore Artioli”, ha detto il sindaco, rimandando a lunedì prossimo la designazione del “nome del nuovo sovrintendente da sottoporre al ministero”.
Lo statuto prevede infatti che la nomina sia di competenza romana ma su proposta del Consiglio, cui spetta la “valutazione tra almeno tre qualificati profili professionali”. Un rinvio che, assicurano da piazza Pretoria, era ampiamente previsto e concordato tra i soci, smentendo qualsiasi inciampo: la road map prevede che la prossima settimana si arrivi alle nomine, con gli uscenti dati verso la riconferma, frutto di un accordo fra partiti che non mostra incrinature.
Più complicata la situazione allo Stabile, per il quale sono iniziate le audizioni per il ruolo di direttore. L’uscente Pamela Villoresi non sarà confermata e in pole position ci sarebbe Valerio Santoro, voluto fortemente da Fratelli d’Italia che considera ormai chiusa la pratica. Le indiscrezioni di stampa ipotizzano anche un ruolo per Luca Lazzareschi, vicino a Forza Italia.
La procedura è ancora in corso, anche se alle battute finali, ma il possibile epilogo scalda già gli animi. “Il processo decisionale dimostra come, ancora una volta, è la politica a gestire le nomine come mero scambio di poltrone, senza tenere conto di una progettualità”, si legge nell’appello firmato da un gruppo di operatori dello spettacolo cittadino e rivolto al cda del Biondo.
“Ci domandiamo quale sia il criterio di selezione – continua la nota -. Il Teatro è un punto di riferimento culturale per la città che merita una programmazione degna di questa reputazione”.
Ma la politica non vive solo di cultura. Nominato il direttore Giovanni Sciortino alla guida dell’Amap, con la promessa (piuttosto fumosa) di riaprire la pratica cda fra qualche mese, in palio ci sono ancora la poltrona di amministratore delegato di Gesap e di presidente della satellite Gh anche se il vero obiettivo dei partiti resta il rimpasto al comune di Palermo.
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13 Novembre 2024, 06:30