21 Luglio 2021, 17:52
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Samuele Massolo, nuovo portiere del Palermo, ha da poco iniziato la sua avventura in rosanero. Dopo l’arrivo nel capoluogo siciliano, ha effettuato la preparazione atletica insieme alla squadra guidata da Giacomo Filippi, per poi partire per il ritiro estivo pre campionato con destinazione San Gregorio Magno. Proprio dalla località campana, oggi Massolo è intervenuto in conferenza stampa per parlare della sua nuova esperienza con il club di viale del Fante.
“La trattativa con il Palermo è nata grazie a mister Filippi che ho avuto la fortuna di avere come allenatore all’Entella, ci eravamo sentiti perché gli avevo fatto i complimenti per la conferma sulla panchina dei rosanero, poi da cosa nasce cosa e adesso sono qua. Non mi aspettavo la chiamata del Palermo, vengo da due anni dove non ho giocato molto. Sono molto felice di essere qui ora. Per il carattere che ho, il mio obiettivo è di allenarmi al massimo durante la settimana e di farmi trovare sempre pronto. Giocare fa piacere a tutti, ma ci sono delle gerarchie da rispettare e io mi alleno per farmi trovare pronto perché alla fine il lavoro paga sempre”.
Il portiere rosanero si è soffermato sul proprio passato ma ha anche parlato della “sfida” interna con Pelagotti: “Dopo l’annata all’Entella, dove avevo giocato per metà del campionato che è finito con una vittoria della Serie C, una cosa abbstanza importante, non mi aspettavo di rimanere praticamente fuori rosa. Negli anni poi fai fatica di conseguenza. Arrivo qua con grandissimi stimoli perché per me questa è una opportunità incredbile e devo cercare di sfruttarla nel miglior modo possibile”.
Massolo ha anche parlato della squadra e degli obiettivi della compagine rosanero in vista della prossima stagione: “Vedendo l’ossatura della rosa possiamo competere per obiettivi importanti. Il girone C, che io non ho mai fatto, è probabilmente quello più difficile, come se fosse una B2. Ci sarà da combattere, ma noi cercheremo di fare il meglio che possiamo fare. Pelagotti? Alberto è stato uno dei primi che ho conosciuto. Siamo in stanza insieme e mi ha detto cosa significa indossare la maglia del Palermo. Una piazza importante che potrebbe stare benissimo in Serie A. Io non posso far altro che imparare tanto da lui. Conoscevo già Luperini dalla Primavera della Sampdoria e Doda dai tempi degli Allievi dei blucerchiato, ma a livello di nomi conoscevo già tutti. Filippi? Il mister è sempre stato carismatico e l’ho ritrovato così com’era”.
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21 Luglio 2021, 17:52