17 Ottobre 2024, 16:22
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Partorire per altri diventa ufficialmente un reato perseguibile in tutto il mondo per i cittadini italiani. Con l’approvazione finale del Senato, questa pratica verrà punita anche se eseguita in Paesi dove è legalmente consentita.
In Italia, la maternità surrogata è già vietata. Le pene includono fino a due anni di carcere e multe fino a un milione di euro. Il nuovo provvedimento estende il divieto oltre i confini nazionali, punendo i cittadini italiani che vi fanno ricorso all’estero. Il testo approvato al Senato riprende un disegno di legge proposto nella precedente legislatura, come ricordato dalla senatrice di Fratelli d’Italia, Domenica Spinelli, durante il dibattito in Aula.
L’iniziativa legislativa, presentata originariamente dalla deputata Maria Carolina Varchi, modifica l’articolo 12 della legge 40/2004. Il traffico di gameti, embrioni e la maternità surrogata. Con questa nuova norma, chiunque organizzi, realizzi o promuova tali pratiche sarà punito con pene detentive da tre mesi a due anni e sanzioni pecuniarie che variano dai 600mila euro a un milione. La novità principale consiste nell’applicazione di queste sanzioni anche ai cittadini italiani che compiono tali atti all’estero.
Questa norma sfrutta un principio del diritto penale italiano che consente di perseguire reati commessi all’estero se coinvolgono cittadini italiani, sia come autori che complici o vittime. In fase di discussione in commissione Giustizia del Senato, la Lega aveva proposto emendamenti più severi, con pene fino a dieci anni di carcere e multe di due milioni di euro, ma tali proposte sono state scartate per evitare tensioni nella maggioranza di governo.
Le implicazioni di questa legge sono importanti. I genitori che, dopo aver usufruito della gestazione per altri all’estero, tornano in Italia, potranno essere perseguiti penalmente. La sanzione economica prevista può arrivare fino a un milione di euro. Secondo il capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo, la norma è stata introdotta per impedire che il divieto italiano venga aggirato recandosi all’estero per commissionare la nascita di un figlio che poi verrebbe riconosciuto legalmente in Italia.
Dure critiche sono arrivate dalle opposizioni. La senatrice Elena Cattaneo ha descritto la legge come un “manifesto ideologico” che danneggia famiglie e bambini. Italia Viva ha inoltre criticato la maggioranza per aver respinto un emendamento presentato da Ivan Scalfarotto, il quale chiedeva di garantire che l’applicazione della legge non pregiudicasse i diritti dei minori, assicurando il riconoscimento dei rapporti familiari già esistenti e attribuendo la responsabilità genitoriale ai genitori di fatto.
Questa nuova legge rappresenta un cambiamento significativo nella normativa italiana sulla gestazione per altri, espandendo il divieto anche oltre i confini nazionali. Tuttavia, il dibattito rimane acceso riguardo alle conseguenze che questa norma avrà sulle famiglie e sui diritti dei bambini coinvolti.
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17 Ottobre 2024, 16:22