05 Novembre 2019, 18:29
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Oggi, ad Alessandria, le bandiere dei palazzi istituzionali sono a mezz’asta per ricordare Matteo Gastaldo, Marco Triches e Antonino Candido. La comunità si è stretta intorno alle famiglie dei tre vigili del fuoco morti stanotte a Quargnento, nell’esplosione che ha provocato il crollo di una cascina. Il sindaco alessandrino, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, proclamerà lutto cittadino in occasione delle esequie. Ecco chi erano le tre “vittime del dovere”, come li hanno definiti il capo del corpo dei vigili del fuoco, Fabio Dattilo, e il capo dipartimento, Salvatore Mulas.
Matteo Gastaldo è stato estratto per ultimo dalle macerie, stamani intorno alle 8. Il 46enne viveva a Gavi con la famiglia ed era papà di una bimba piccola. Diplomato all’Alberghiero, Gastaldo era un collega ‘storico’ di Marco Triches, con cui aveva compiuto alcune imprese memorabili: tra queste il salvataggio di una donna che si era lanciata in un pozzo, circa sei anni fa, in un perfetto lavoro di squadra col collega che ieri notte ha perso la vita insieme a lui. Recentemente aveva partecipato alle operazioni di soccorso per il maltempo nell’Alessandrino.
Gli amici di Marco Triches lo ricordano come “un giovane eroe”. 38 anni, originario di Alessandria, nel 2016 è stato uno degli ‘angeli in divisa’ partiti senza esitazione per Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, per soccorrere la popolazione colpita dal terremoto. Al lavoro affiancava la passione per la fotografia, come racconta il suo profilo Facebook. Triches è ricordato con grande affetto anche da Gianluca Barbero, sindaco di Valenza, Comune in cui viveva con la moglie e un figlio piccolo: “uno dei nostri ragazzi, uno dei tanti che sposano la nostra comunità per lavoro o per amore o per scelte che li portano a essere qui con noi e molto spesso la parte migliore di noi – scrive il primo cittadino su Facebook -. L’impegno sia per tutti noi di portare Marco nel cuore e di avere due persone care in più cui badare”, conclude, riferendosi alla famiglia.
Antonino Candido, “Nino”, come lo chiavano gli amici, è la più giovane delle tre vittime con i suoi 32 anni. Era originario di Reggio Calabria, ma dopo la scuola si era trasferito in Piemonte. Nino si era sposato da circa un anno e viveva con sua moglie ad Albenga, in compagnia di due pitbull. Era un concentrato di passioni, tra viaggi, pallacanestro, tatuaggi e il suo stesso lavoro, che per lui aveva un significato speciale: era lo stesso di suo padre. “Quanto vale la vita di un vigile del fuoco?”, si chiedeva il giovane su Facebook qualche giorno fa, nel rendere onore proprio a un collega deceduto mentre prestava servizio.
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05 Novembre 2019, 18:29