02 Agosto 2017, 19:48
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PALERMO – Quella certa idea della Sicilia di Matteo Renzi. Il mare. Il sole. La bellezza. Chissà, il cibo. Il paesaggio da sogno che incornicia la presentazione del suo libro ‘Avanti’ sulle splendide terrazze del Charleston.
E Rosario Crocetta, presidente per grazia del Pd e per disgrazia dei siciliani? E Angelino Alfano che non sa più a quale tavolo giocarsi le ultime fiches di sopravvivenza politica e dunque pencola, di giorno in giorno, da un caffè con questo a un amaro con quello? E il riflusso sulle elezioni?
Niente. Nel lessico della neo-fascinazione renziana non c’è posto per dettagli talmente irrilevanti. Una bella trovata, un buon modo per non mettere il ditino nell’acqua bollente che è la Trinacia. Una necessità spacciata per liberalità: “Mica deve venire uno da Roma a dirvi il nome del candidato con un diktat”.
Ecco il più recente capolavoro del grande e simpatico glissatore toscano. Serata calda a Mondello per l’anticipo, appunto, di ‘Avanti’, fresca fatica letteraria dell’ex premier. Una sorta di ripartenza alla larga, per cercare di gustare ancora i fremiti di una seduzione perduta, un umile tour di scarpe e di pagine a caccia del consenso. Tappa sicula, allora. In effetti, l’ultima visita non cadde in un’occasione fortunata: mancavano pochi giorni al referendum.
Emanuele Lauria di ‘Repubblica’ conduce le danze dell’intervista e non si sottrae, giustamente, alla cronaca imposta dal politicamente incombente. Matteo è rilassato. Camicia sbottonata. Sorriso che dissimula quel po’ di nervosismo dovuto a un microfono ballerino. Avrà sicuramente chiacchierato con il suo giglio magico locale sul padre e sulla madre di tutti i problemi: come non perdere la faccia alle regionali dell’autunno? Come evitare, non tanto una quasi certa sconfitta, ma una probabile disfatta? Come esorcizzare la vanità politica di Rosario Crocetta che ha governato come ha governato – malissimo, cioè – portando i consenzienti democratici a infime percentuali di consenso. Per giunta, Saro alza la voce. Invoca candidatura e primarie. Che si fa con uno così?
Matteo gigioneggia, si gingilla con le metafore, ripete dieci volte l’aggettivo ‘straordinario’. Scherza: “Il prossimo referendum? Se ne parla nel 2087”. Narra di Berlusconi che, in fondo, non gli sta antipatico. Della tenerissima famiglia. Fino a quando non arriva la domanda ‘sgarbata’ politica, davvero, e siciliana su Alfano e Crocetta. Che peso avranno nel futuro del Pd e nella campagna elettorale?
Ed è qui che Matteo un po’ sbotta: “Si decide su base locale. A mio giudizio qui, come è stato fatto a Palermo si possono trovare le condizioni per le alleanze (e il sindaco Orlando, in prima fila, gongola). Da Roma siamo al fianco del Pd siciliano ma non ci sono diktat. Regole e procedure verranno scelte dal territorio per me è fondamentale parlare di cose concrete. Se la Sicilia svolta è un bene per il Paese. Le elezioni siciliane sono un passaggio importantissimo, lo sono sempre state e lo saranno per il futuro. Penso che questa importanza non abbia rilievo per i giochi politici nazionali ma perché la Sicilia è cruciale. Non è che se le elezioni vanno in un modo o in un altro qui, si rifanno i congressi dei partiti. Se la Sicilia si rimette in moto e se si investe questa regione è in grado di trainare l’Italia”.
E ancora: “Non è pensabile che la Regione che ha salvato la faccia all’Europa non possa avere diritti speciali. Non voglio utilizzare le parole paradiso fiscale perché la Sicilia è un paradiso, ma c’è bisogno di fare una grande battaglia per i regimi fiscali agevolati a cui l’Europa dica di sì e per farlo c’è bisogno di un governo forte”.
D’accordo, ma cosa c’è di più concreto di una giunta regionale che i siciliani vedono come il peggiore nemico? Cosa di più urgente, se non conoscere il parere del segretario nazionale del Pd a riguardo del Crocettismo, delle sue implicazioni, delle sue prospettive, almeno per scongiurare il rischio che non si ripeta più?
Niente, nisba, ripassare al simposio venturo, se mai ci sarà. Il Grande Glissatore non concede repliche né bis. Quella certa idea della Sicilia di Matteo. Il mare. Il sole. I libri. Il cibo. Cartoline di un magnifico disastro intinte nel blu dipinto di blu di Mondello. Saro Crocetta? E chi era costui?
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02 Agosto 2017, 19:48