Caro Salvini, un Ponte anche per la Palermo-Catania

Caro Salvini, un Ponte anche per la Palermo-Catania

Va benissimo il Ponte sullo Stretto. Ma chi ci pensa al resto?
L'AUTOSTRADA DEI DANNATI
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(Roberto Puglisi) Caro Salvini, un Ponte anche per la Palermo-Catania? Sarebbe davvero essenziale e ci aiuterebbe a non stramaledire il fato, ogni volta che percorriamo la famigerata A19, in un senso o nell’altro. Abbiamo raccontato, giorni fa, una epica traversata, ricevendo, sui social, una valanga di commenti, perfino inaspettata. Segno che l’argomento è sensibile e che troppi soffrono per le condizioni dell’autostrada. Certamente, si devono eseguire i lavori. Ma il disagio è perenne, antico, insopportabile e palese. E non scriviamo gli altri quindicimila aggettivi che si potrebbero scrivere.

Vede, caro Matteo Salvini, mica intendiamo escludere qualcosa. Il Ponte sullo Stretto? Ben venga. Ha ragione il presidente Bonsignore quando attribuisce all’opera il senso di una svolta simbolica e concreta. Ed è immaginabile che, probabilmente, sarebbe un moltiplicatore di infrastrutture. Solo che noi siciliani non possiamo proprio attendere il compimento di quel percorso accidentato. Ci vogliono cose indifferibili.

La questione della mobilità è drammaticamente aperta, su più livelli. Riprendiamo il fresco rapporto ‘Pendolaria’, stilato da Legambiente, in cui si parla di treni. E rileggiamo: “Le corse dei treni regionali in Sicilia sono ogni giorno 506 contro le 2.173 della Lombardia, quando la popolazione in Lombardia è pari al doppio dei siciliani”. Uno dei tanti rilievi sottolineati in un documento che offre la radiografia di una regione derelitta e immobile. E fosse solo uno il guaio che dobbiamo affrontare.

Lei, caro Salvini, è un pontista determinatissimo. Riportiamo un suo intervento, uno dei tanti: “Pensate che il Ponte sullo Stretto costa un anno di reddito di cittadinanza. Io credo che i soldi sia meglio usarli per qualcosa che resta nel nostro Paese e che crea mobilità, velocità e che crea soprattutto quel risparmio ambientale”.

E riconosciamo che ha sempre fatto riferimento a un sistema complesso di azioni, perché il Ponte da solo non basta: lo sa anche lei. Lo ha ribadito spesso e il punto è stato sottolineato dallo stesso presidente Schifani, nel suo discorso alla convention forzista: “A Salvini ho detto che servono interventi anche sulla viabilità, come la Palermo-Catania, e all’Anas abbiamo detto che non siamo più disposti ad aspettare, vogliamo rispetto”. 

D’altra parte – annotiamo a margine – se la Sicilia è quella che è, molte colpe restano a carico dei siciliani e di classi dirigenti, in un susseguirsi di incrostazioni ataviche, che hanno, evidentemente, malgovernato. L’arretratezza che ci avvilisce narra la colpa suprema di chi ha preso i voti e di chi li ha dati.

Noi non apparteniamo alla schiera dei vili piagnoni, caro Salvini, questo è il succo del discorso. Ma non possiamo nemmeno osservare lo sfacelo, senza battere ciglio. Ci sono ferite che richiedono una terapia immediata. Ecco perché un Ponte per la Palermo-Catania sarebbe una buona idea. O, almeno, in alternativa, ci faremmo bastare un’autostrada un po’ meno complicata da guadare.


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