30 Dicembre 2024, 07:17
2 min di lettura
CATANIA – C’erano anche le famigerate “bombe Sinner”: dello stesso colore arancione dei capelli del tennista numero 1 al mondo. E potente come i suoi colpi. Un vero e propio esplosivo capace di staccare, di netto, una mano.
Un carico di 640 pericolosissimi ordigni rudimentali è stato intercettato dalla Polizia. Pronto a essere venduto in strada. Fermati ed arrestati due catanesi, un 37enne di Tremestieri Etneo e un 36enne di San Giovanni La Punta.
Individuati nella zona di corso Indipendenza mentre confabulavano con altre due persone scese da un’auto in sosta, hanno subito attirato l’attenzione degli agenti che passavano da lì. Due di loro avevano le mani macchiate di nero, sporche di polvere da sparo.
Una volta aperto il bagagliaio dell’auto, i poliziotti hanno scoperto diversi cartoni con all’interno numerosi ordigni rudimentali. Ragion per cui è stato richiesto l’intervento immediato del nucleo artificieri della Questura. Giunti sul posto, hanno prioritariamente messo in sicurezza l’ingente quantitativo di materiale esplodente che è stato sequestrato per poi essere distrutto.
Dall’analisi e dalla catalogazione degli ordigni, è stato possibile constatare che i due andavano in giro con 640 bombe fatte in casa, denominate – per l’appunto – “bombe Sinner”. Botti contraddistinti da un involucro di colore arancione e aventi portata micidiale.
A casa di uno dei due, sono state trovate e sequestrate altre 110 “bombe Sinner”. Custodite in modo del tutto illegale, senza precauzioni, con un concreto ed elevato rischio per l’incolumità dei residenti della zona. Oltre al materiale esplodente, i poliziotti hanno scovato una pistola e munizioni da guerra, nascoste in casa tra suppellettili e immediatamente poste sotto sequestro.
C’era anche tutto il materiale utilizzato per la loro produzione, segno che l’uomo avesse trasformato una parte dell’abitazione in un laboratorio abusivo per fabbricarli in vista del Capodanno.
I due uomini sono stati arrestati per porto in luogo pubblico e detenzione di ordigni e, su disposizione del PM di turno, sono stati condotti in carcere in attesa del giudizio di convalida da parte del GIP, ferma restando la presunzione di innocenza degli indagati valevole ora e fino a condanna definitiva.
Pubblicato il
30 Dicembre 2024, 07:17
vai a questa pagina