Maxi sequestro da 19 milioni |Incastrati amministratori di Aligrup

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12 Gennaio 2017, 07:41

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CATANIA – La Guardia di Finanza ha eseguito il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie per oltre 19 milioni di euro su rapporti bancari nella disponibilità di 9 amministratori – sia giudiziari che gestori di fatto e di diritto – di società coinvolte nella “distrazione, dissipazione e occultamento delle risorse finanziarie dell’Aligrup s.p.a., società operante nel settore della grande distribuzione alimentare”.

Un vero e proprio terremoto, l’operazione, eseguita dai finanzieri è stata coordinata dalla Procura guidata da Carmelo Zuccaro.

Ecco i colletti bianchi coinvolti nell’indagine: Sebastiano Scuto, amministratore di fatto di Aligrup Spa, e titolare delle quote di Aligrup spa. e di Fruttexport srl, Salvatore Michele Scuto, procuratore speciale e liquidatore di Aligrup spa, Rita Spina, titolare di quote di Fruttexport srl, Carmelo Frasca, amministratore unico della Lanificio di Ragusa coniugi Frasca srl, Filippo Tomarchio, liquidatore di Deteritalia srl, nonché Salvatore Muscarà, Carmelo Lazzaro e Angelo Giordano, amministratori giudiziari di Aligrup. Gli indagati rispondono di bancarotta fraudolenta.

La Guardia di Finanza di Catania ha, dunque, provveduto a eseguire i sequestri su 85 rapporti bancari tra conti correnti, conti deposito e cassette di sicurezza, intestati o comunque nella disponibilità degli indagati.

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“Il decreto di sequestro – scrivono gli investigatori –  colpisce il profitto del reato di bancarotta fraudolenta scaturito da condotte di distrazione, dissipazione e occultamento di risorse finanziarie della Aligrup S.p.a., già sottoposta dal 2001 ad amministrazione giudiziaria nell’ambito del procedimento a carico di Sebastiano Scuto per il reato di associazione mafiosa. Le condotte illecite contestate risultano avvenute dal 2005 al 2013 quando, come si è potuto accertare grazie alle indagini della Guardia di Finanza e alla consulenza tecnica disposta dal pubblico ministero, la Aligrup S.p.a., pur formalmente gestita dagli amministratori giudiziari nominati dal Tribunale, sostanzialmente operava nell’interesse della famiglia Scuto, avvantaggiando società appartenenti al medesimo gruppo imprenditoriale o comunque allo stesso riconducibili, fino al dissesto manifestatosi con la domanda di concordato preventivo”.

“In particolare – chiariscono i finanzieri – sono emerse varie operazioni commerciali anomale tra Aligrup e alcune società riconducibili alla famiglia Scuto (Fruttexport s.r.l., K&K s.r.l., Global Service s.r.l., Deteritalia s.r.l. e Cedal s.r.l.), mediante le quali sono state realizzate la distrazione e la dissipazione delle risorse finanziarie della Aligrup S.p.a. Tra i rapporti commerciali anomali sono state accertati rapporti di fornitura con la Fruttexport srl a prezzi triplicati rispetto a quelli normalmente praticati sul mercato, che, da un lato hanno depauperato nel corso degli anni le casse della Aligrup S.p.a. e, dall’altro lato, hanno consentito alla società collegata di conseguire utili enormi rispetto alla media del settore. Modalità analoghe sono state riscontrate in altre operazioni, come ad esempio nei rapporti commerciali tra Aligrup S.p.a., K&K s.r.l. e Global Service S.r.l. (altre società riconducibili alla famiglia Scuto). Inoltre sono state contestate operazioni immobiliari distrattive poste in essere con altre società collegate, che – continuano gli investigatori – hanno determinato un depauperamento di risorse economiche e patrimonio della Aligrup”.

 

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12 Gennaio 2017, 07:41

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