Politica

Vita difficile per il maxi-emendamento del governo, altolà delle opposizioni

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21 Dicembre 2024, 17:25

3 min di lettura

PALERMO – Strada in salita per il maxi-emendamento messo messo in cantiere dal governo per la Finanziaria 2025-2027. La bozza trasmessa ai gruppi non è piaciuta alle opposizioni, che pure avevano contribuito ad aggiungere delle proposte di carattere generale. L’altolà riguarda le misure provenienti dal governo ed è una contrarietà non di merito ma di metodo.

Maxi-emendamento, altolà di Pd, M5s e ScN

Troppo lungo, secondo Pd, Movimento cinque stelle e Sud chiama Nord l’elenco di interventi proposto dal governo e che finirebbe in un unico emendamento da votare con un sì o con u no. Norme come quelle sulla semplificazione burocratica per le imprese, che rappresentano cambi consistenti sotto il profilo normativo, secondo le opposizioni meriterebbero la normale trafila parlamentare con ddl ad hoc che dovrebbero passare l’esame di merito delle commissioni.

Catanzaro: “Quel ‘maxi’ è inaccettabile”

“Il maxiemendamento del governo è inaccettabile – tuona il capogruppo del Pd Michele Catanzaro -. Siamo di fronte ad una ‘Finanziaria nella Finanziaria’, un pacchetto di norme che interessano svariati ambiti che si vorrebbe presentare direttamente in aula, svilendo il ruolo delle commissioni di merito e della commissione bilancio e saltando a piè pari il necessario confronto parlamentare”.

L’esponente dem avverte: “Fino ad ora abbiamo dimostrato senso di responsabilità evitando un atteggiamento di ostruzionismo. Ma se governo e maggioranza intendono insistere su questo maxi-emendamento, siamo pronti a ricorrere a tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione per chiedere, punto su punto, gli approfondimenti che riterremo utili nei tempi previsti dal regolamento parlamentare”.

La porta al dialogo, però, resta aperta: “Piuttosto che spalmare in questo modo le somme che si hanno a disposizione, si individuino quattro o cinque norme di ampio respiro sulle quali confrontarsi per provare a dare risposte concrete alle emergenze della Sicilia”.

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De Luca (M5s): “Un problema di metodo”

Contrari anche i Cinquestelle. “È una questione di metodo – ribadisce il presidente del gruppo parlamentare Antonio De Luca -. Molte delle norme inserite nel maxi-emendamento non ci vedono contrari a prescindere, ma serve una discussione serena e pacata in Parlamento. Inserire tutto in un’unica proposta non è il metodo giusto. In quel testo ci sono misure ordinamentali che rappresentano vere e proprie riforme che, come tali, devono essere inserite in provvedimenti specifici fuori dalla Finanziaria”.

De Luca (ScN): “Via il 50% di quelle misure”

Strada sbarrata anche da Cateno De Luca, che nonostante l’atteggiamento collaborativo con il governo punta i piedi rispetto alla mossa dell’Esecutivo. “Il percorso del maxi-emendamento era concordato ma il contenuto di quella proposta è decisamente eccessivo”. Il leader di Sud chiama Nord lancia poi la sua previsione: “Non si possono approvare tutte quelle norme in questo modo, credo che il maxi-emendamento subirà una scrematura di almeno il 50%“.

Geraci: “Pd e M5s vogliono l’esercizio provvisorio?”

Dalla maggioranza rispondono il capogruppo della Lega Salvo Geraci e il deputato del Carroccio Vincenzo Figuccia.  “Il maxi emendamento fa paura al Pd e al Movimento 5 Stelle come il re dei topi nella favola natalizia dello Schiaccianoci, meglio dunque per l’opposizione un bell’esercizio provvisorio d’altri tempi, piuttosto che il confronto?”, chiede metaforicamente Geraci.

“Abbiamo lavorato insieme e non ci sono rischi di fughe in avanti – continua Geraci -. Ci confronteremo su tutto ed ogni valutazione la faremo con serietà senza compromettere il risultato dell’approvazione entro l’anno della finanziaria. Il governo Schifani ha dato un’accelerazione all’azione amministrativa proprio grazie ad una programmazione su base annuale, senza l’ingolfamento della spesa in dodicesimi. Si va avanti su questa strada”.

Figuccia: “Disponibili a scremare il maxi-emendamento”

Più aperto al dialogo Figuccia. “Credo che ci siano momenti della legislatura, in cui far prevalere le ragioni del buonsenso, approvando misure che, al di là del colore politico, rappresentano un’opportunità per la Sicilia. Se sarà necessario scremare la proposta, siamo disposti a farlo, purché si arrivi comunque ad una sintesi, che mantenga almeno le proposte di ampio respiro del governo in finanziaria”. La bozza del governo ha aperto i giochi e ora la trattativa è aperta.

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21 Dicembre 2024, 17:25

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