Cronaca

Medici no vax ancora in servizio, ecco quanti sono

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07 Settembre 2021, 09:20

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“Sono presumibilmente circa 1500, secondo i dati della Federazione nazionale ordini dei medici (Fnomceo), i medici non vaccinati: di questi, circa 1000 stanno ancora esercitando la professione, ovvero quasi il 70% sul totale dei non vaccinati”. Lo ha dichiarato il presidente Fnomceo Filippo Anelli, invitando i colleghi non immunizzati, ma che possono vaccinarsi perché non hanno motivazioni legate al loro stato di salute, a sottoporsi subito alla vaccinazione anti-Covid. Dei 1500 medici non vaccinati, 500 sono attualmente sospesi. Altri 120, prima sospesi, hanno regolarizzato la propria posizione comunicando l’avvenuta vaccinazione.

Il numeri

Anelli ha poi sottolineato che sono 40 gli ordini che hanno sospeso almeno un medico. “Il problema – ha aggiunto – è che le Asl non stanno applicando la legge che prevede l’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario, e demanda alle stesse Asl il compito di rilevare coloro che non si sono vaccinati e comunicare i nominativi agli ordini”. La legge, ha precisato il presidente Fnomceo “dice che la vaccinazione è un requisito essenziale per l’esercizio della professione medica e per il personale sanitario ma dopo 5 mesi dall’entrata in vigore della legge ancora un migliaio di camici bianchi non sono vaccinati. Va comunque considerato che i medici italiani sono circa 460mila quindi i non vaccinati sono una percentuale esigua”. “Molte Asl stanno cercando di affidare ai medici compiti amministrativi, ma questo è difficilmente realizzabile. Invito i colleghi a fare subito il vaccino perchè la categoria  possa essere pienamente operativa e contare sul loro contributo”, ha concluso Anelli.

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Non si è fatto attendere il commento di Giovanni Migliore, presidente di Fiaso (la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere), che ha spiegato come gli operatoti sanitari no vax sono “una minoranza” e si valuta “caso per caso”.

La replica

“Siamo tutti impegnati, come aziende sanitarie e ospedaliere, sul tema dei sanitari no vax con l’obiettivo, più che di punire il singolo, di massimizzare la copertura vaccinale collettiva. E, da questo punto di vista, un primo risultato è stato già raggiunto: chi aveva timori o dubbi anche tra gli operatori sanitari, a seguito dei controlli avviati, si è convinto a immunizzarsi e ha regolarizzato l’avvenuta vaccinazione”, ha dichiaro Migliore. “Le aziende, che si sono adeguate alle diverse indicazioni ricevute su base regionale, hanno istituito percorsi di verifica e di controllo senza i quali sarebbe inficiato qualsiasi provvedimento e hanno nominato commissioni che sono al lavoro per valutare le posizioni dei dipendenti caso per caso – ha aggiunto -. Le singole istanze necessitano di una valutazione clinica approfondita: tra gli operatori sanitari, infatti, chi non si vuole vaccinare per una questione ideologica rappresenta una minoranza; la maggior parte dei non vaccinati, invece, ha presentato richieste di esonero motivate da ragioni di salute, spesso per patologie gravi, malattie autoimmuni o neurologiche, che hanno bisogno di un’analisi appropriata da parte degli specialisti”. “In diversi casi, inoltre, le aziende hanno anticipato i provvedimenti di sospensione degli ordini professionali. Decisioni confermate anche dalla giurisprudenza, come ad esempio per l’Asl di Brindisi”, ha concluso il presidente Fias

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07 Settembre 2021, 09:20

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