Medici picchiati in clinica | Interviene la polizia

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01 Febbraio 2017, 16:27

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PALERMO – Nuova aggressione nei confronti di medici a Palermo. Sono stati aggrediti e picchiati il primario di oncologia Vittorio Gebbia e l’aiuto Francesca Varvara delle clinica la Maddalena a Palermo. Ad aggredirli in ambulatorio è stato un uomo di 68 anni, marito di una paziente morta due giorni fa. L’anziano è arrivato al settimo piano. Cercava la dottoressa Varvara. Non appena l’ha trovata gli ha scagliato una bottiglia d’acqua di due litri in faccia e l’ha picchiata. Poi è sceso al quarto piano. Cercava un altro medico che non ha trovato. Si è imbattuto nel primario Gebbia al quale ha lanciato una valigetta. Sono intervenute diverse volanti di polizia nella zona di via San Lorenzo. Gli agenti hanno ascoltato i medici per cercare di ricostruire cosa sia successo. La dottoressa si trova in ospedale per essere medicata.

“Condanniamo con forza l’aggressione contro i due medici del dipartimento oncologico “La Maddalena” e, pur comprendendo il dolore dell’autore del gesto, che ha perso la moglie pochi giorni fa, stigmatizziamo ogni comportamento violento”, afferma Leo Filosto, amministratore delegato della struttura sanitaria di via San Lorenzo. “I nostri medici ogni giorno si trovano a svolgere un lavoro molto delicato e, con grande sensibilità e professionalità, accompagnano i pazienti e i loro familiari nel difficile percorso della malattia oncologica – spiega Filosto -. Troppo spesso, però, i medici subiscono pressioni che a volte sfociano nell’aggressione. Si determina, così, un clima di tensione che nuoce al percorso terapeutico e alla serenità degli operatori sanitari e dei pazienti. Auspichiamo che ciascuno faccia la sua parte affinché si migliori il rapporto medico-paziente, soprattutto in un settore della medicina tanto delicato come quello dell’oncologia”.

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“Desidero esprimere la mia totale solidarietà ai medici del dipartimento oncologico ‘La Maddalena’ di Palermo, vittime di una deprecabile aggressione, e a tutti i medici che hanno dovuto sperimentare atti intimidatori e violenze nell’esercizio delle loro funzioni. Vi è una improcrastinabile esigenza di intervenire per ripristinare il corretto rapporto tra medico e paziente, una relazione fondata sulla fiducia reciproca tra cittadini e operatori sanitari a beneficio della tutela del diritto alla Salute”. Lo dice Barbara Cittadini, presidente di Aiop-Sicilia, che stigmatizza i numerosi casi di aggressioni contro i medici siciliani e invoca il ripristino di un clima di distensione per garantire un’adeguata assistenza sanitaria. “Le strutture associate all’Aiop garantiscono un’assistenza che ha attenzione alla qualità della prestazione ma, anche, a quella del rapporto umano – aggiunge Cittadini -. Non possiamo, quindi, tollerare casi di intolleranza e di violenza nei confronti dei medici e del personale delle strutture sanitarie che ogni giorno, con grande sensibilità e professionalità, svolgono il delicatissimo compito di assistere i pazienti in un percorso di sofferenza. Stigmatizziamo, quindi, ogni comportamento violento”.

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01 Febbraio 2017, 16:27

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