Medico aggredito al Vittorio |Processo rinviato a marzo

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31 Gennaio 2017, 17:31

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CATANIA – Un nuovo rinvio per il processo sulla vile aggressione al pronto soccorso del Vittorio Emanuele la sera di Capodanno. La giudice Eliana Trapasso dovrà valutare le richieste di costituzione di parte civile presentate nel corso dell’udienza dal medico picchiato Rosario Puleo, da alcuni colleghi che “hanno prospettato un danno patito anche da loro, un’associazione Chirae Letis e l’Ordine dei Medici. La riserva sarà sciolta il 21 marzo. L’imputato Mauro Cappaddona è accusato di lesioni personali e interruzione di pubblico servizio con l’aggravante della minaccia a un pubblico ufficiale. Acquisito nel processo come elemento di prova  il filmato del sistema di videosorveglianza del Triage. Già nella scorsa udienza si era costituito come parte civile l’azienda ospedaliera universitaria Policlinico Vittorio Emanuele, rappresentata dall’avvocato Antonio Fiumefreddo.

LA CRONACA DELL’ AGGRESSIONE. Era la sera di Capodanno. Rosario Puleo aveva iniziato al turno alle otto di sera, quando all’improvviso davanti ai suoi occhi gli si para davanti Mauro Cappadonna che “pretende” nome e cognome di una donna ricoverata nel pomeriggio per un incidente in motorino che avrebbe avuto la colpa di aver danneggiato l’auto del balordo aggressore. Il rifiuto di Puleo ha scatenato il raid punitivo. Il medico si è visto circondato da almeno cinque persone ed è stato violentemente malmenato. Gli altri complici facevano da palo per evitare l’intervento di altri medici. Il dato più inquietante è però che ad aiutare Cappadonna ad entrare al Pronto soccorso sia stato un operatore del 118 che in quel momento non era in servizio. Avrebbe, infatti, fornito il suo codice identificativo. Per lui la denuncia a piede libero della polizia e la revoca dall’incarico.

L’ARRESTO E LE INDAGINI. Il capobanda del raid punitivo, Mauro Cappadonna, 47 anni, è stato arrestato la sera stessa del primo gennaio. Gli agenti delle Volanti hanno intercettato i cinque balordi poco dopo l’aggressione in via Plebiscito, quattro erano in macchina mentre il quinto è stato identificato e accompagnato in Questura nel giro di qualche ora. A finire in manette è stato il 47enne che deve rispondere di lesioni aggravate, interruzione di pubblico servizio e minacce a pubblico ufficiale. L’indagine è condotta dalla Squadra Mobile, guidata da Antonio Salvago.

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31 Gennaio 2017, 17:31

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