Mediterranea va al contrattacco| “Documenti per liberare la nave”

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27 Gennaio 2019, 19:53

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ROMA – “Oggi abbiamo supportato un’azione concreta per tentare di porre fine al vergognoso sequestro dei 47 naufraghi e dell’equipaggio della Sea Watch 3”. Lo scrive in una nota Mediterranea, spiegando che “tutto quello che oggi abbiamo raccolto diventa ora materiale fondamentale per i documenti che, con urgenza, presenteremo a diverse Autorità competenti, ad ogni livello. Si capisce perché le loro testimonianze sulle atroci sofferenze patite nei campi di detenzione in Libia, non dovevano uscire da quella nave e perché nessuno doveva vedere i segni delle violenze e delle torture impressi per sempre sui loro corpi”. “Il Governo – prosegue la piattaforma di associazioni italiane – aveva inutilmente cercato di impedire che una delegazione con parlamentari, il sindaco di Siracusa, medici, avvocati e mediatori culturali, potesse recarsi a bordo per poter documentare tutte le violazioni gravissime, oltre che disumane, a cui sono sottoposte queste persone. Per capire perché si voleva imporre l’isolamento alla Sea Watch, bastava ascoltare oggi lo psichiatra, dopo che ha potuto verificare le condizioni psico-fisiche degli adolescenti che hanno attraversato l’inferno libico, e poi hanno rischiato il naufragio a bordo di un gommone. E che, dopo essere state salvate dal coraggioso intervento dell’equipaggio di Sea Watch, sono da nove giorni in mare senza aver ottenuto quel porto sicuro, il cui approdo è previsto dal diritto marittimo internazionale e italiano”.

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(ANSA).

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27 Gennaio 2019, 19:53

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