Dal vulcano Marsili alla Siria | Su Rai 3 ritorna "Mediterraneo" - Live Sicilia

Dal vulcano Marsili alla Siria | Su Rai 3 ritorna “Mediterraneo”

La presentazione di 'Mediterraneo'

Domenica, alle 12.25, prende il via la nuova edizione del rotocalco televisivo in co-produzione Rai-France 3. Giancarlo Licata: "Vogliamo mostrare ciò che sta avvenendo in alcuni paesi, raccontando la rabbia di questi protagonisti ma anche la loro crescita sociale e civile”.

La presentazione a Palermo
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PALERMO – La violenza sulle donne e la drammatica testimonianza di Dalal, una libanese scampata alla morte dopo aver subito abusi in famiglia, il mistero del vulcano Marsili nel mar Tirreno, la Costa dei Beduini in Egitto e infine la guerra in Siria. Inizierà così la prima puntata del ventiduesimo ciclo di “Mediterraneo”, il programma della testata giornalistica regionale della Rai, proposto da Giancarlo Licata e realizzato a Palermo in coproduzione Rai-France 3. Il programma andrà in onda domenica, su Rai Tre, alle 12.25.

Alla presentazione della prima puntata, tenutasi oggi all’Auditorium Rai di viale Strasburgo, a Palermo, hanno preso parte Giancarlo Licata, il responsabile France 3 Mediterraneo, Thierry Pardi, la giornalista Paola Caridi, Lucilla Alcamisi e Roberto Alajmo di ‘Redazione Mediterraneo’, oltre che il vice presidente Confindustria Sicilia Nino Salerno e gli studenti del liceo classico Vittorio Emanuele. Mediterraneo nasce dalla collaborazione con altre televisioni estere ed è trasmesso in dieci Paesi, e rappresenta uno dei pochi esempi di televisione senza frontiere e di cooperazione internazionale.

Si partirà dall’inchiesta sul Marsili, il più grande vulcano sommerso d’Europa, ritenuto dagli esperti una minaccia di tsunami, mentre per altri, una straordinaria opportunità energetica. Il viaggio proseguirà in Libano. Qui le associazioni femministe sono impegnate da cinque anni in un progetto comune che le vede protagoniste in una dura battaglia, mirata ad ottenere una legge in grado di proteggere le donne dagli abusi sessuali e dalla violenza subita in famiglia. La drammatica testimonianza di Dalal, che ha trovato il coraggio di denunciare il suo caso ad un’organizzazione contro il femminicidio, sarà una sfida e una scelta non semplice in un Libano in cui molti delitti rimangono impuniti e in cui non esiste un disegno di legge antiviolenza nel Parlamento di Beirut. E ancora si volerà in Egitto, ai confini con la Libia, sulla costa dei beduini, e si conoscerà il deserto, la sua sabbia bianca e posti incontaminati.

E infine, si parlerà della guerra in Siria, nel grande tentativo di recuperare fatti e ricordi che hanno profondamente segnato la memoria dell’umanità e di questi posti. Il reportage, condotto da Lucilla Alcamisi dai cantieri Culturali della Zisa, è dedicato al villaggio “Ma’ aloula”, un posto unico al mondo dove si parla ancora la lingua di Cristo, l’aramaico, e rimasto saccheggiato dopo il conflitto siriano.

“La mia avventura è andata cambiando col tempo perchè a cambiare è stato proprio il Mediterraneo – ha detto Giancarlo Licata – . All’indomani della tragedia di Lampedusa, episodio che non ha precedenti, questo tipo di racconto trova una grande conferma, perchè oltre alla cronaca, occorre entrare nel cuore di questi fatti per spiegare bene alla gente le dinamiche di quello che accade realmente. E allora, il compito di ‘Mediterraneo’ diventa proprio quello di approfondire e intercettare i disagi, diventa quello di mostrare prima degli altri quello che sta avvenendo in questi paesi, raccontando la rabbia di questi protagonisti ma anche la loro crescita sociale e civile”.


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