12 Maggio 2015, 19:03
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PALERMO – I consiglieri comunali siciliani possono tirare un sospiro di sollievo. Con 39 voti favorevoli e 15 contrari, Sala d’Ercole ha deciso questo pomeriggio di rinviare in Prima Commissione (Affari Istituzionali) la norma che ridimensiona il numero dei consiglieri comunali e di circoscrizione in Sicilia. A proporre il rinvio all’organismo presieduto da Antonello Cracolici, è stato il capogruppo di Forza Italia, Marco Falcone, annunciando di voler presentare un subemendamento alla norma. Favorevole al rinvio anche il capogruppo del partito Democratico, Baldo Gucciardi, secondo cui “le norme che toccano temi sensibili come la democrazia del territorio non possono essere scritte a colpi di maggioranza o a colpi di regolamenti”.
“La necessità di scrivere regole condivise – ha aggiunto – comporta un adeguato approfondimento, in modo da non dare luogo a distorsioni gravi con interventi pesanti dell’autorità giudiziaria, come avvenuto in passato”.
A protestare contro il rinvio in commissione, i deputati del Movimento 5 Stelle, secondo cui “il rinvio più che prevedibile, era praticamente ovvio”.
“È bello – ha detto all’Aula Stefano Zito (M5S) – vedere maggioranza e opposizione abbracciarsi per il rinvio in commissione. Questo ddl non viene discusso in quest’Aula perché non c’è alcuna volontà di farlo. Sono pronto a scommettere che passerà tantissimo tempo prima che il testo ritorni a Sala d’Ercole”.
A replicare al deputato pentastellato è stato il presidente dell’Assemblea, Giovanni Ardizzone, secondo cui “come classe dirigente abbiamo il dovere di non criminalizzare la classe dirigente che amministra gli enti locali. Ho incontrato il presidente del consiglio comunale di Castel di Lucio, mi ha detto che l’indennità di un consigliere comunale è di 200 euro annui”.
Anche da Gucciardi arriva a distanza una replica alle accuse di Zito: “Se qualcuno pensa che il ritorno in commissione serva a rallentare il ddl, si sbaglia di grosso. Il Pd non solo vuole portare avanti il disegno di legge, ma vuole farlo in tempi certi. Entro 15 giorni il testo dovrà tornare in aula, per noi questo è un paletto necessario, se si vuole portare avanti il dialogo”.
Già nel pomeriggio, prima che si riunisse l’Aula, Gucciardi aveva chiamato a raccolta i suoi per trovare una linea comune tra le diverse posizioni emerse nel gruppo in merito ai contenuti del ddl. Un incontro dal quale era emersa la necessità di allinearsi ai parametri dettati dalla normativa nazionale. Ma a questo punto la palla passa di nuovo alla Prima Commissione, che il prossimo giovedì si riunirà per dare il via all’esame del ddl. “La Commissione – commenta il presidente Antonello Cracolici – non ha avuto neanche la possibilità di esaminare la norma. Ripartiremo già dopodomani, darò i termini per la presentazione degli emendamenti, poi inizierà il confronto sui singoli temi. Non possiamo non tenere conto dell’autonomia, sono convinto che più che adeguarci alla normativa nazionale, bisognerà invece allinearsi a quanto avviene nel resto del Paese”. Il prossimo venerdì, invece, sarà la volta dell’Anci, mentre l’Aula tornerà a riunirsi soltanto martedì 19 maggio.
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12 Maggio 2015, 19:03