12 Agosto 2016, 11:35
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ROMA – I recenti casi di meningite, che hanno sfiorato anche Palermo, “non rappresentano un evento inatteso o anomalo e non configurano una particolare situazione di emergenza”. È quanto sottolinea la Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) a ribadendo la propria posizione in favore della vaccinazione nei bambini, secondo quanto previsto dal piano nazionale.
Il batterio responsabile, spiegano gli esperti, viene trasmesso “da persona a persona per via aerea. Circa il 10 per cento degli adolescenti e dei giovani adulti ne è correntemente portatore e nel corso della vita la grande maggioranza della popolazione lo ospita almeno transitoriamente. Solo una ridottissima parte di queste colonizzazioni si trasforma in infezioni invasive. Questo – continuano i medici del Simit – avviene probabilmente in persone predisposte geneticamente e/o in situazioni particolari. A oggi non è possibile prevedere chi potrà ammalarsi e chi no, il che sottolinea l’importanza della vaccinazione nell’infanzia, la fascia d’età più colpita, anche al fine di prevenire le infezioni invasive nella seconda fascia d’età più colpita, gli adolescenti e i giovani adulti”.
E intanto è partita la corsa alle vaccinazioni. Ma i tempi per fare diventare operativo in tutte le regioni il nuovo piano vaccini presente nei nuovi Lea (livelli essenziali di assistenza), possono essere molto lunghi: da mesi ad alcuni anni. A segnalarlo è Carlo Signorelli, presidente della Società italiana di Igiene (Siti). Al momento solo 7 regioni (Basilicata, Liguria, Puglia, Toscana, Veneto, Sicilia e Friuli Venezia Giulia) hanno iniziato ad offrire gratuitamente il vaccino contro il meningococco B, uno dei ceppi più diffusi in Italia e inserito nel nuovo piano vaccini, e ancora meno quelle che hanno inserito il vaccino tetravalente per la meningite (per i ceppi A, C, W e Y) nel loro piano. In tutte le altre regioni bisognerà invece aspettare il recepimento del nuovo piano vaccini.
Nel frattempo le famiglie che vorranno vaccinare i loro figli per la meningite del gruppo B o con il tetravalente “dovranno farlo comprando il vaccino in farmacia – rileva Signorelli – a proprie spese”. E la cifra non è irrisoria, visto che le dosi da fare sono tre per il B e una per il tetravalente, ognuna circa del valore di 80 euro. Sulla ‘psicosi’ da corsa al vaccino, dopo gli ultimi casi, come quello della ragazza romana morta al rientro dalla Giornata mondiale della gioventù, Signorelli rileva “che si verifica ogni volta che ci sono episodi simili. Ma per noi medici non ha molto senso. Per evitare il rischio contagio nei giorni successivi c’è la profilassi. Per proteggersi invece è meglio vaccinarsi in campagne sistematiche”.
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12 Agosto 2016, 11:35