28 Ottobre 2013, 10:27
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PALERMO – A volte bisogna anche accontentarsi dei pareggi. E’ la filosofia di Giorgio Perinetti che accetta il pari interno con il Varese, traccia una riga e guarda avanti: “Il Varese da anni tenta di andare in A ed ha una base solida, noi siamo condannati a vincere, Zamparini vuole la promozione e l’ambiente ci mette sotto pressione. Capisco, ma quando gli attaccanti non sono in giornata e vai a sbattere contro il solito muro, un pareggio ci può stare. Dybala e Hernandez sottotono? Capita quando salti qualche allenamento o hai sulle spalle la responsabilità di non sbagliare. Direi che quando si va in campo, e il discorso vale per tutti, ci vuole un apporto maggiore, altrimenti in B si fa fatica. Di Gennaro è il primo a saperlo”.
Uno dei problemi, palesati dal Palermo contro il Varese, è stata la mancanza di idee a centrocampo, manca forse un vero regista, Perinetti replica: “Il calcio insegna che si può giocare senza il play. Noi uno lo abbiamo e si chiama Bacinovic. Spetta a lui ritrovare lo smalto dei tempi di Delio Rossi. Verre ha mostrato caratteristiche duttili e anche da centrale è stato all’altezza. Questa era una squadra costruita in un modo, Iachini l’ha cambiata. Ci criticavano di avere ingaggiato Verre e Belotti per la Primavera. E’ stata una scelta oculata. Li abbiamo presi per sovvertire gerarchie acquisite e per dare al tecnico la possibilità di alternative tattiche”. Si inizia a parlottare di mercato, ma per Perinetti è ancora prematuro: “Per Belotti il diritto di riscatto è a nostro favore, già fissato a due milioni. In questi mesi e senza fretta valuteremo le sue qualità. In quanto a Verre, con Roma e Udinese esiste un ottimo dialogo e lo stesso Sabatini si è dimostrato favorevole alla prosecuzione del rapporto. Mercato? La squadra ha cambiato fisionomia. Con Iachini ci siamo dati appuntamento a metà novembre per un bilancio e per valutare se ci sono elementi in soprannumero o non adatti al disegno tattico e quelli che invece ci mancano”. Ma per adesso in casa rosanero bisogna anche definire la situazione stipendi: “Stiamo passando dalla fase della proposta a quella del cambiamento concreto. Non c’è dubbio che si tratti di un disagio che dirigenti, tecnici e calciatori dobbiamo affrontare con buon senso e tanto realismo perché è indispensabile e inderogabile per una corretta gestione dell’annata calcistica”.
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28 Ottobre 2013, 10:27