25 Agosto 2020, 09:08
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PALERMO – Il capannone era stato sequestrato, ma i finanzieri l’hanno nuovamente trovato aperto al pubblico e sono ancora una volta scattati i sigilli. Il magazzino era già stato passato al setaccio ad aprile, in pieno lockdown per l’emergenza Coronavirus e, in quell’occasione, era stato scoperto un mercato ortofrutticolo abusivo, privo si qualunque autorizzazione sanitaria e di sicurezza.
Nel corso del primo intervento oltre a constatare la presenza ingiustificata di circa venti persone, tra clienti e fornitori, la guardia di finanza aveva accertato la presenza di un uomo legato al clan della Noce, già destinatario di un’ordinanza restrittiva che, nonostante il divieto di non allontanamento dal proprio domicilio nelle ore notturne, avrebbe di fatto gestito il commercio abusivo.
Lo avrebbe fatto per conto di una società già colpita da una interdittiva antimafia emessa dalla prefettura. Provvedimenti che non hanno impedito la violazione dei sigilli del capannone: al momento del controllo i finanzieri hanno trovato il locale aperto, con tre lavoratori che caricavano e scaricavano casse piene di frutta all’interno del capannone dove si trovavano oltre diecimila chili di prodotti. Le fiamme gialle hanno fatto scattare il sequestro amministrativo del capannone e della frutta, donata a varie associazioni benefiche di Palermo. Un 56enne, D.S, è invece stato denunciato per violazione dei sigilli.
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25 Agosto 2020, 09:08