Meridi-Fortè: affitto di 56 negozi | Fisascat: “Situazione complessa”

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23 Novembre 2019, 11:24

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Inviata alle organizzazioni sindacali la procedura con la quale Meridi srl e Apulia Distribuzione srl comunicano di aver sottoscritto un preliminare di affitto di rami di azienda a marchio Forté presenti in Sicilia.

“Quella di Meridi, azienda a marchio Forté, è una situazione alquanto complessa – dichiara Mimma Calabrò, segretario generale della Fisascat Cisl Sicilia -. L’ufficializzazione della sottoscrizione al momento può far ben sperare solo i 269 lavoratori oggi inclusi nella procedura”.

Dalla comunicazione si apprende, infatti, che l’affitto di ramo di azienda include 56 punti vendita, dove sono impiegati 269 lavoratori, e che di fatto le stesse società sono in trattativa per allargare il numero a 60 punti vendita, aumentando, conseguentemente, il numero dei dipendenti che sarebbero interessati dal trasferimento.

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“Una situazione molto complessa e delicata – continua la sindacalista – apprendere di un possibile ampliamento del numero dei punti vendita e, conseguentemente, dei lavoratori interessati al trasferimento per noi non può rappresentare un ragionamento esaustivo. Sono, infatti, decine e decine i lavoratori siciliani che, allo stato attuale, non hanno prospettive e garanzie sul loro futuro occupazionale. Ad aggravare ancor più la situazione si aggiunga l’intervenuta procedura fallimentare che, cristallizzando anche la situazione debitoria della Meridi, ha fatto miserevolmente crollare le speranze dei lavoratori che avevano confidato nel pagamento delle mensilità arretrate. Abbiamo tempestivamente richiesto l’incontro per l’esperimento dell’esame congiunto nel corso del quale chiederemo specifiche informazioni sullo stato della trattativa. Necessita, comunque, – conclude Calabrò – individuare ogni possibile soluzione che possa garantire tutti i lavoratori”

La società Meridi, in relazione alle dichiarazioni rese dal segretario regionale della Fisascat Cisl, “nel condividere l’impegno prioritario diretto alla salvaguardia dei livelli occupazionali, precisa tuttavia che non si è in presenza di alcuna ‘procedura fallimentare’, in quanto la società ha spontaneamente proceduto ad avviare un accordo di ristrutturazione del debito ai sensi dell’articolo 182 bis della legge 16 marzo 1942 n. 267”. (ANSA).

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23 Novembre 2019, 11:24

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