“Lunghe attese per test della patente” |Il grido d’allarme delle autoscuole

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29 Giugno 2017, 10:15

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CATANIA – Il caso era già stato sollevato qualche mese fa da LiveSicilia, che raccolse il grido d’allarme lanciato da Salvatore Santangelo, presidente della S.C.A.P.A., la cooperativa che riunisce numerose autoscuole dell’hinterland catanese. Ma da allora non sarebbe cambiato nulla se non in peggio. Il motivo è sempre lo stesso: “Mesi e mesi di attesa per conseguire la patente di guida da parte degli iscritti, sessioni di prenotazioni per accedere alle sedute di esame trasformate in un terno a lotto e gravi perdite di denaro. Il risultato finale è un caos che giorno dopo giorno sta danneggiando le autoscuole sotto tutti i profili. Siamo esasperati”, spiega ancor una volta Santangelo. E la tensione fra i centri d’istruzione aderenti alla cooperativa e la motorizzazione sembrerebbe giunta alle stelle.

La denuncia di Santangelo è implacabile. “Dal mese di giugno 2016 il centro d’istruzione S.C.A.P.A e le autoscuole aderenti hanno cominciato a soffrire una forte disparità di trattamento nell’assegnazione delle sedute di esame rispetto per esempio ai privatisti e alle autoscuole aderenti agli altri consorzi. I calendari – prosegue – hanno subito una drastica e ingiustificata riduzione nella turnistica di esame, costringendo i candidati presentati dalla cooperativa a svolgere gli esami a ridosso della scadenza del foglio rosa”. Una volta superata la prova teorica a ogni allievo viene rilasciato il foglio rosa, il permesso la cui validità è di soli sei mesi, periodo entro il quale il candidato nel caso di esito negativo al primo tentativo della prova pratica, ha diritto di sostenere l’esame una seconda volta. Ma tale disparità di trattamento “genera una situazione di totale iniquità – spiega il presidente Santangelo – poiché la prima prova d’esame viene praticamente assegnata alle autoscuole della Scapa sempre alla scadenza del foglio rosa. Ciò ha comportato per i candidati, che non hanno superato la prima volta la prova pratica di guida, la necessità di rinnovare il titolo provvisorio con un conseguente aggravio di costi, spesso supportati dalle stesse autoscuole socie, che pur di non perdere la clientela si fanno carico del secondo rinnovo del permesso provvisorio. Tutto questo sta causando un notevole danno economico per gli utenti finali e un danno anche d’immagine per le autoscuole aderenti alla Scapa”.

Non solo. Per ovviare a queste lungaggini per il conseguimento della patente, “molti soci della Scapa – evidenzia Santangelo – hanno deciso di presentare i propri allievi utilizzando il cambio codice (da autoscuola a autoscuola) con altre autoscuole socie di consorzi concorrenti per beneficiare di tempi più ridotti. Denuncio che solo alla motorizzazione di Catania vi è l’abuso del cambio codice tra le autoscuole. Nonostante il sottoscritto denunci tale anomalia da tempo”.

Per Santangelo, il criterio utilizzato dalla motorizzazione etnea per l’attribuzione delle sedute di esame “è stato del tutto arbitrario in misura non proporzionale al numero dei soci e di pratiche di cui dispone la Scapa, società cooperativa che detiene invece un numero maggiore di autoscuole rispetto ad altri consorzi. Alcune sedute di calendario di guida in scadenza l’8 e il 9 maggio – dice – sono state addirittura annullate sul portale ad alcuni soci ed alla S.C.A.P.A. E vane sono state le richieste avanzate al direttore della motorizzazione Antonino Lutri di volerle riattivare, motivando diversamente il diniego addotto con la scusa che non volevamo pagare. Mai e poi mai – precisa con forza Santangelo – è accaduto che la Scapa non volesse pagare o non volesse impegnare la spesa. Riteniamo simili affermazioni come un’offesa nei nostri confronti”. Da tempo la S.C.A.P.A, nella persona del presidente Santangelo, cercherebbe d’intavolare un dialogo e un confronto con la motorizzazione. Ma “si tratta di richieste a oggi rimaste inevase”, precisa. Il 31 ottobre del 2016 è stata anche presentata una petizione.

Da qui le conclusioni di Santangelo. “Poiché il sottoscritto si è sempre comportato con assoluto rispetto con il direttore Lutri, devo dedurre che alla base di tutto ciò ci sia un disegno ben preciso di danneggiare volontariamente questa struttura ed i suoi soci. Per essere chiari, noi non stiamo denunciando la mancanza di personale, che è una verità incontestabile, ma il fatto che a pagarne le spese sembra siano solo e sempre le autoscuole aggregate alla SCAPA”, conclude il presidente Santangelo.

Contattato da LiveSicilia, Antonino Lutri, il dirigente del servizio Motorizzazione civile di Catania, nega siano state operate delle riduzioni o che delle autoscuole abbiano subito delle ‘discriminazioni’ nonostante disponessero di un alto numero di pratiche. “Quello che dice il presidente della S.C.A.P.A. – dichiara  – è totalmente falso e prima o poi ne risponderà nelle opportune sedi di dichiarazioni che ritengo assolutamente calunniose. Noi assegniamo le sedute d’esame secondo dei criteri trasparenti, e su disposizione peraltro del dipartimento Infrastrutture. Per quanto riguarda gli esami di guida, predisponiamo i calendari trimestrali che comunichiamo poi alle autoscuole e stessa cosa facciamo per i consorzi. E ognuno, tramite il portale, vede ciò che è stato assegnato all’altro. Le assegnazioni, inoltre, sono stabilite sulla base del numero dei candidati che le autoscuole o i consorzi hanno registrato per il 2016. Dunque, se ne un centro d’istruzione ha avuto 1000 allievi nel 2016, l’anno dopo, nel 2017 avrà le sedute d’esami in proporzione a quei dati, e noi facciamo anche delle ulteriori verifiche. Vale a dire – dice – che chi ha avuto più allievi, avrà più sedute d’esame. Si tratta di questioni di cui peraltro mi occupo personalmente assieme al personale”.

E sul fatto che i candidati si ritroverebbero a dover fare esami a ridosso della scadenza del foglio rosa afferma che “può essere anche accaduto che qualcuno abbia dovuto di nuovo pagare il foglio rosa. Ma questo – precisa – può succedere non solo a Catania ma, ovunque”. E tale circostanza si verrebbe a creare per via delle defezioni, i candidati salterebbero delle sedute. “Il ragazzo – spiega – viene prenotato dal consorzio a cui appartiene l’autoscuola e ha sei mesi di tempo, ma a volte gli studenti si assentano. Oggi abbiamo fatto esami per esempio e il 50% era assente. É chiaro dunque che a fronte di queste eventualità e del personale che dobbiamo impegnare riflettiamo su cosa fare. Se una compagnia aerea facesse sempre decollare aerei mezzi vuoti, dopo un po’ fallisce oppure riduce i voli”. 

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E ancora: “Il signor Santangelo – afferma Lutri – parla di problematiche per ragazzi che devono eseguire gli esami per la patente A. Allora parliamo invece di priorità. Laddove io ho carenza di personale, al momento composto da solo 6 esaminatori puri e da 11 esaminatori che fanno anche le operazioni tecniche, (si badi bene che noi facciamo oltre 2400 revisioni al mese), io ho il dovere di assicurare la verifica sui mezzi pesanti, che sono cosa ben più importanti del patentino A, ovvero la causa che il signor Santangelo sta speronando in maniera assolutamente falsata. Ebbene, se io devo scegliere tra far lavorare le aziende di trasporto o far passeggiare il 14enne il sabato con il motorino, non ho dubbi nello scegliere l’azienda di trasporto”. E sull’aggravio di spese che si riverserebbe a carico dei candidati o delle autoscuole. “Sfatiamo anche qui – dice Lutri – Se un candidato non fa l’esame di pratica, rinnovare un foglio rosa costa 40 euro. Sicuramente è un loro diritto, ma se noi qui quest’anno abbiamo fatto oltre 35 mila esami evidentemente non si perde un minuto. Se il candidato ci pensa all’ultimo momento per fare l’esame noi non possiamo fare i miracoli”.

E dà qualche dato tecnico: “Su Catania operano 150 autoscuole, 5 consorzi, dunque, guardiamo ai numeri prima di dire che sono state fatte riduzioni, quando non è poi affatto così. Secondo i dati, consultabili peraltro sul sito delle ministero delle Infrastrutture, a Catania sono state fatte 35379 sedute di esami. Il tutto a fronte di una carenza di personale. Di cui 18 mila solo di teoria e 16810 per le guide. Mentre gli esami per i privatisti (non aderenti dunque a Consorzi o cooperative) sono stati solo 1219 pari solo al 3,45%. Crediamo davvero che un numero così esiguo possa interferire fino a questo punto? Non mi sembra un numero superiore rispetto agli altri. Il tutto avviene, inoltre, in pieno accordo con le associazioni di categoria riconosciute dal ministero”.

In merito invece alle sedute dell’8 e il 9 maggio, “le abbiamo annullate – chiarisce – perché ribadiamo che non era ancora stato effettuato il pagamento da parte delle autoscuole in questione. Non possiamo assegnare sedute a chi non paga, lo prevede la normativa. Anche perché siamo obbligati a chiudere 15 giorni prima il tutto per poter consegnare in tempo i dati alla prefettura la quale deve effettuare le verifiche sui requisiti morali dei candidati”. 

E sul presunto abuso della procedura di cambio codice il direttore della motorizzazione etnea afferma infine: “Io in qualità di ufficio pubblico non posso entrare nel merito dell’attività imprenditoriale di un’autoscuola. Se un candidato abbandona un’autoscuola e va in un’altra io non posso intervenire. I candidati vengono proposti dai consorzi delle autoscuole, non da noi. Se poi fanno i giochetti, noi non vediamo di certo queste dinamiche. Se loro perdono le sedute è perché magari il candidato non ha pagato e non hanno fatto in tempo a chiudere con noi la seduta in scadenza”.

 

 

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29 Giugno 2017, 10:15

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