14 Aprile 2023, 17:31
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PALERMO – Per il codice cifrato usavano le frasi dei libri, che poi si scambiavano. Matteo Messina Denaro e Laura Bonafede, la maestra che per anni ha avuto una relazione col capomafia, non difettavano né di fantasia, né di accortezza.
Lo hanno scoperto i carabinieri del Ros che stanno indagando sulla rete di fiancheggiatori del capomafia.
Ad esempio per il nome “tugurio”, usato per indicare uno dei luoghi in cui i due si incontravano, si sono rifatti a un libro di Vargas Llosa, “Avventure della ragazza cattiva”. Uno dei protagonisti sosteneva “che il posto in cui viveva era un tugurio ma per lui era una reggia perché lì era stato felice”, scriveva la Bonafede.
Oppure il nome in codice Tania, assegnato alla figlia di Laura Bonafede, Martina Gentile, è tratto da un racconto di Charles Bukowski, “La macchina da fottere”, inserito nel volume “Storie di ordinaria follia”.
I carabinieri l’hanno trovato il 15 marzo nella libreria di casa Bonafede. C’era un rigo evidenziato in rosa: “mia figlia Tania”.
Il boss e la donna, oltre a farsi ispirare dalla letteratura, si sarebbero scambiati i libri. Il codice cifrato andava condiviso.
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14 Aprile 2023, 17:31