14 Giugno 2022, 20:18
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MESSINA – La città dello Stretto si conferma una piazza che stupisce e fa saltare gli equilibri delle coalizioni tradizionali. Il candidato di Cateno De Luca, Federico Basile, è incoronato al primo turno primo cittadino con il 46% dei consensi.
Il risultato messinese è un trampolino di lancio per la corsa dell’ex sindaco a Palazzo d’Orleans e un messaggio chiaro al centrodestra siciliano (la mano che Gianfranco Miccichè ha teso ieri a De Luca la dice lunga). “Prima L’Italia” in città si è schierata a sostegno di Basile traghettata dal deputato Nino Germanà, un fatto che rischia di diventare qualcosa di più di un esperimento locale, al netto della prudenza che traspare dalle dichiarazioni del big messinese. ”Con grande soddisfazione posso affermare che La lega- prima l’Italia è l’unico partito di tutto il centrodestra che ha vinto sia a Messina che a Palermo”, dice Germanà a Live Sicilia.
“Su Messina Matteo Salvini mi ha dato carta bianca perché gli ho spiegato che Croce era un candidato camuffato da centrodestra ma in realtà era stato imposto dall’asse Picciolo-Genovese ad una parte del centrodestra e che sarebbe stato perdente. Oltretutto non riconoscere il grande lavoro fatto dall’amministrazione De Luca che ha saputo scegliere il migliore candidato per rappresentare la continuità non sarebbe stato onesto. Abbiamo scelto Basile perché Messina meritava il migliore sindaco e Federico è il migliore. Non è stata una scelta per chissà quale tornaconto politico, è stata una scelta per la città è per questo ringrazio Matteo Salvini per la fiducia che mi ha dato”, ha aggiunto Germanà. Maurizio Croce, candidato delle truppe di centrodestra e graditissimo al presidente Musumeci, arriva secondo cono uno scarto notevolissimo e a poco servono la corazzata schierate dai ras messinesi Beppe Picciolo e Luigi Genovese.
Così il centrosinistra, guidato dal dem Franco De Domenico, si deve accontentare di occupare soltanto il terzo gradino del podio: deludente il risultato della lista del M5S che resta fuori dal consiglio comunale. Insomma, l’effetto Cateno potrebbe diventare un ciclone che rischia di travolgere le coalizioni tradizionali e accaparrarsi un pezzo di voto di protesta (anche grazie alla presenza dei dioscuri Dino Giarrusso e Ismaele La Vardera). Non a caso l’ex iena catanese ha usato parole di fuoco nei confronti degli ex compagni di partito appena appresi i risultati delle amministrative di Messina.
“C’è poco da dire, sono i numeri a parlare: le mie scelte sono state tutte giuste, a Messina trionfa Basile sostenuto da me e De Luca contro tutti i partiti, mentre gli show di Conte hanno le gambe corte come le sue bugie, e servono solo a fare selfie e prendere like. I risultati di oggi certificano che l’intero sistema partitico è in crisi nera e i cittadini non credono più ai pifferai di qualunque colore. Sto lavorando senza sosta al nuovo soggetto politico che rivoluzionerà la Sicilia e l’Italia, e non è un caso se la sinergia fra me e De Luca abbia spaventato tutti: facevano bene a temerci, ancora non hanno visto niente”, ha commentato a caldo Giarrusso. Insomma, nelle trattative dei prossimi giorni tra Palermo e Roma non si potrà fare a meno di valutare la variabile Cateno De Luca.
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14 Giugno 2022, 20:18