Politica

Messina, verso le amministrative: ecco chi sono i “papabili”

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08 Marzo 2022, 11:42

9 min di lettura

MESSINA – “Eppur si muove” qualche strategia nella cerchia degli schieramenti politici contrapposti per la candidatura a sindaco. Mentre il sindaco dimissionario Cateno De Luca sembra mappare la regia del suo tour regionale per la Presidenza e di questa nuova sessione di Amministrative, con il suo entourage che appare sempre più sagomato, tra il suo “uomo da corsa” a Palazzo Zanca Federico Basile e la sua ex Giunta con una sola sostituzione, il Centrodestra e il Centrosinistra cercano di ultimare il programma elettorale e di trovare una quadra su questo nome unitario (ognuno per sé): per il primo, dovrebbe venire al mondo la prossima settimana, per il secondo entro sabato 12 marzo. Il “fil rouge” che motiva le due fazioni è lavorare sulle tematiche perché le personalità adeguate fanno capolino da tutte e due le parti ed il loro vaglio dovrebbe emergere spontaneamente, in modo che l’identikit sia dignitoso e soddisfi tutti, nelle loro rispettive stanze di Governo. Ma non è solo questo a fungere da spartiacque sulla condotta politica: le coalizioni si sollevano contro De Luca perché lo considerano come “il capo banda”, colui che “avrebbe tirato da solo la carretta e avrebbe stabilito sempre tutto da solo”. Perciò loro – gli altri rivali intendono esibire l’efficacia della collegialità e del potere di decidere all’unanimità. 

Il Centrodestra naviga a vista

Il Centrodestra non ha ancora convocato un tavolo per questa settimana ma vuole e deve scegliere a giorni anche per il pressing di De Luca e sicuramente ha segnalato le sue migliori carte: a detta della Coordinatrice provinciale di Forza Italia e deputata Bernardette Grasso, si resta ancorati al nome della parlamentare alla Camera dei deputati Matilde Siracusano che sembra corrispondere al tanto decantato “profilo trasversale”, anche per la sua sensibilità dimostrata sul filone del risanamento urbano e della rimozione della baraccopoli messinese avendo ripescato l’argomento per l’attenzione nazionale. La “chiamata al sacrificio” di Siracusano non è avvenuta e bisognerà attendere sempre il verbo dell’ennesimo Tavolo indetto dal Commissario regionale forzista Gianfranco Miccichè che deve armonizzare tutte le teste. Gli incontri singoli di partito si sono intensificati nell’ultima settimana, dice Grasso. Alcuni recenti rumors dirompono con una esitazione riguardo alla deputata, a causa di equilibri di corrente più che per la disponibilità verso il suo riferimento territoriale. In tal caso, la flessione da Montecitorio a Palazzo Zanca sarebbe “disturbata” da alcuni colleghi non allineati a Miccichè. C’è da sottolineare che la deputata non avrebbe riferito alcun esplicito indirizzo ma è chiaro possa sentirsi più utile nelle dinamiche del Governo Centrale. Imperturbabile è invece il benestare di quell’area degli Azzurri vicina al Presidente dell’Ars, visto che Siracusano è un’ottima interprete del partito, a cominciare dal pensiero del Capogruppo forzista all’Ars Tommaso Calderone. Sull’eventualità di dovere intervallare i partiti (pur della stessa alleanza) tra la Presidenza della Regione e la sindacatura delle Città Metropolitane sia Messina che Palermo, il problema dovrebbe essere superabile, dal momento che sia Lega che Fratelli d’Italia hanno ritenuto una buona soluzione il nome di Siracusano in tempi diversi, nonostante Miccichè venga appoggiato dai suoi per il vertice di Palazzo d’Orleans. E poi Cateno De Luca con Sicilia Vera non vorrebbe fare man bassa di poltrone tra il capoluogo e la Porta dell’Isola?   

Musumeci e FdI: le ipotesi

Il quadro potrebbe cambiare se si ritornasse a valutare Nello Musumeci come l’ideale candidato Presidente che raccoglie il favore della Leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Lo sposalizio tra questi e il Movimento dell’attuale Governatore potrebbe rinvigorire le segreterie di partito provinciali e rivisitare il concetto di “un posto a te ed uno a me” per ogni simbolo politico. Un nome che rappresenta un passato robusto di questa città, è Giuseppe detto “Peppino” Buzzanca classe ’54 e originario di Barcellona Pozzo di Gotto, con due mandati da Sindaco alle sue spalle (di cui uno nel 2003, interrotto dopo cinque mesi per decadenza e condanna per peculato d’uso ed uno dal 2008 al 2012, interrotto per dimissioni e per conquistare un posto nel Consiglio Regionale, un’ambizione andata in fumo per insufficienza di voti) e due mandati da Presidente della Provincia Regionale di Messina dal 1994 al 2003. Durante la seconda legislatura sindacale in quota Popolo della Libertà, il medico era stato membro dell’Ars, da cui è decaduto per mancata preferenza di carica. Buzzanca, già Responsabile di Alleanza Nazionale all’inizio del nuovo millennio, potrebbe puntare ad uno slancio “sempreverde” ma avrebbe trovato le porte semichiuse in Forza Italia. Tommaso Calderone, su questo presunto ritorno, non ha tergiversato dichiarando “di privilegiare il nuovo che avanza (riferendosi a Siracusano) piuttosto che l’usato, per quanto possa essere garantito”. Cateno De Luca lo avrebbe apostrofato come “Mammut”. La verità è che “questa candidatura non è stata formalizzata – spiega Buzzanca – ma sono state avanzate delle proposte per spendere il mio nome in un ipotetico tavolo dalle società civili, da ordini professionali e da autorevoli esponenti del Centrodestra. Non devo decidere io di candidarmi. Io ci sono, in virtù del mio vissuto e della mia professionalità. Non voglio alimentare la teoria dei saltimbanco. Mi sono fatto da parte per tantissimi anni per rispetto della magistratura e dei cittadini perché avevo 11 processi in corso, da cui sono stato assolto perché il fatto non sussiste”. Oggi si deve comprendere che c’è una destra allargata, creata dagli Autonomisti di Lombardo e dalla Nuova Democrazia di Cuffaro e bisogna incrociarsi in un progetto comune. “Dalla fine della mia gestione, abbiamo avuto otto anni e mezzo di un’Amministrazione che si è distratta” – conclude Buzzanca.        

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Germanà preferisce l’Ars

L’esponente messinese della Lega Nino Germanà che occupa uno scranno al Parlamento nazionale non nasconde la gratificazione nell’essere stato proposto come possibile candidato a sindaco di Messina dal suo schieramento. Ma lui si è precipitato a dire: “Non sono interessato alla partita che è molto importante anche perché Cateno De Luca ha già annunciato di voler raggiungere l’obiettivo della Presidenza, preparando anche le liste al Comune. Per cui il Centrodestra si deve concentrare sulla casella di Messina che deve essere estrapolata dallo scacchiere regionale rispetto alla poltrona di presidente e alla sindacatura di Palermo”. Secondo il deputato, il criterio da utilizzare deve essere a stralcio e il candidato deve essere scelto dalla Coalizione messinese e non dal Tavolo regionale. Questa idea è un po’ in antitesi con l’argomentazione sviluppata da Forza Italia provinciale che vuole inserirsi nel lucchetto virtuale Regione – Palermo – Messina, in particolare congiunto da Miccichè. Germanà preferisce, senza mezzi termini, la corsa verso la prossima competizione regionale e questa volta la farà accanto ad un Leader come Matteo Salvini, con cui ha rapporti personali per le doti umane e politiche (piuttosto che accanto a Forza Italia). Il parlamentare sostiene che chiunque nel ramo peloritano potrà essere d’accordo con lui sulla tesi: “Dobbiamo individuare da Messina il candidato migliore possibile, non può giungere né dalla sede nazionale o regionale. In questa settimana, questo nome deve uscire necessariamente”. Germanà osserva che la sua Coalizione non teme le Amministrative “perché – continua – siamo in grado di determinare una scelta oculata e di buon livello. Solo che dobbiamo decidere in fretta”. Il leghista ha raccontato la sua fiducia e ammirazione verso Siracusano che è una candidatura di alto profilo, con il valore aggiunto della giovane età e delle qualità che ha palesato incidendo sulla questione risanamento e baracche. “Lei ha tutti i titoli per fare il candidato – ribadisce il deputato –. Per me, non ha rilievo che il candidato sia di Fratelli d’Italia, di Forza Italia o altro. Il punto fermo è che debba essere il migliore all’unanimità. Come Lega possiamo provare a mettere sul tavolo qualche nome. Rivendichiamo l’autonomia della scelta da parte della Coalizione, questo deve essere chiaro”. Alle Comunali invece, come “espressione di Salvini”, si ha la capacità di produrre anche due liste. Sappiamo che il Centrodestra nelle precedenti tornate è arrivato a piazzare otto-nove liste ma le limitazioni potrebbero anche sbriciolarsi.

La Lega attende Minardo

“Non è stato fatto alcun nome di candidato a sindaco nelle sedi opportune ovvero nel corso di riunioni di partito che finora sono state interlocutorie ma con il principio di tracciare un assetto nella Coalizione. I nomi che evidentemente stanno circolando sono di corridoio”. Così, il Capogruppo della Lega all’Ars Antonio Catalfamo sulla possibilità di esprimere identità formali che darebbero l’idea di fughe in avanti, come invece si appura in Fratelli d’Italia. E’ vero che si è diffuso, in via ufficiosa, anche il nome d Nino Beninati, già deputato all’Ars in Forza Italia per 4 mandati e anche assessore ai Lavori Pubblici, viste anche le sue competenze da ingegnere. “E’ corretto che le indicazioni partano da noi” – afferma la Coordinatrice per la Città Metropolitana della Lega Daniela Bruno. Ma intanto ci sarà un nuovo summit venerdì 11 con il Coordinatore regionale Minardo.  

Il Centrosinistra va verso un nome civico

Entro questo fine settimana, per il Centrosinistra il nome del candidato sindaco dovrebbe essere presentato pubblicamente. A dirlo è il Segretario cittadino Franco De Domenico. Ogni giorno ci sono riunioni con varie delegazioni per chiudere il programma all’interno del tavolo “Spazi di Confronto”. A comporlo Pd, M5S, Articolo Uno, MessinAccomuna e Cambiamo Messina dal Basso. Un incaricato diverso ogni giorno per ogni partito, in base al tema da trattare. Ognuno proporrà le sue alternative e poi si farà sintesi. Nomi nuovi, nomi vecchi e variegati. Non c’è una rosa di nomi. Si sta valutando una figura femminile che abbia gli attributi e potrebbe provenire dal Civismo ma con background politico. Non è escluso che qualche deputato possa abbandonare il suo scranno per “immolarsi”. “La Coalizione è talmente compatta – fanno sapere dal partito – sui programmi che farà un nome secco, nonostante sia un gruppo di persone con più nomi reali per fare il candidato a sindaco e diventare sindaco. Le figure di riferimento si conoscono. Non c’è fretta perché non ci sono candidati credibili al momento”. Pietro Navarra sembra non avere interesse per questo ruolo. Antonio De Luca in quota 5Stelle vuole correre alle regionali, la deputata nazionale Mariaflavia Timbro ha buone probabilità di essere rieletta, la parlamentare Ars Valentina Zafarana dovrebbe decidere per le regionali, anche se stavolta ci sarebbe solo un posto da contendersi tra lei e il collega De Luca. Il neo candidato dovrà garantire tutti. La consigliera comunale Antonella Russo ha ottime caratteristiche ma si andrebbe a scontrare con altri meritevoli di aspirare allo stesso scranno. C’è una situazione di pluralità. L’altro consigliere Alessandro Russo resta in gioco perché di spicco, piace parecchio e si è speso per il partito. Anche Felice Calabrò è un uomo che incarna il partito ma potrebbe non rispondere alle aspettative di qualcuno, tipo Cambiamo Messina dal Basso che nel 2013 lo ha sfidato direttamente con Renato Accorinti.  

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08 Marzo 2022, 11:42

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